Friday, February 22, 2008

Verso Sampdoria Inter

da gazzetta.it

Dopo Gerrard ecco Cassano
L'Inter riparte da Genova


I nerazzurri si rituffano nell'atmosfera meno stressante della Serie A dopo il naufragio di Liverpool. Zanetti: "Il gruppo è unito e compatto. Non c'è stato nessun litigio"

Javier Aldemar Zanetti, 34 anni, gioca all'Inter dal 1995. Ansa
Javier Aldemar Zanetti, 34 anni, gioca all'Inter dal 1995. Ansa
MILANO, 22 febbraio 2008 - Liverpool è un pensiero che resterà nella testa fino alla notte dell11 marzo. Prima però, ci sono quattro partite da giocare: a Genova contro la Sampdoria, in casa contro la Roma, a Napoli e infine contro la Reggina in casa, tre giorni prima dello sbarco dei Reds. Roberto Mancini non vuole cali di tensione, e sembra orientato a schierare la miglior formazione contro il Genova, con un occhio al recupero di un uomo chiave come Patrick Vieira e un altro alla forma dei suoi attaccanti (Crespo e Suazo potrebbero trovare spazio, dall'inizio o a partita in corsa).
ARRIVA CASSANO - A Genova la difesa avrà sicuramente Materazzi, espulso ad Anfield, schierato al fianco di Burdisso. L'impatto con Cassano non sarà semplice, perché il talento di Bari Vecchia è uno degli attaccanti più in forma del campionato. Ma il gruppo nerazzurro è pronto a rituffarsi nell'atmosfera meno stressante (a + 11 sulla Roma si può stare tranquilli) della Serie A. Javier Zanetti, il capitano dell'Inter, rimanda al mittente le critiche del dopo Liverpool: "Lo spogliatoio è molto unito e compatto. Non ho notato nulla di quanto è stato scritto e detto in questi giorni. Ibra e Materazzi sono molto amici. In Champions ancora non è finita perché manca la gara di ritorno per la quale siamo molto fiduciosi - dice Zanetti - speriamo di poter ripetere quella famosa rimonta fatta con lo Strasburgo".
L'ALTRO PRECEDENTE - La rimonta è possibile, e non ci si ispira solo allo scontro di 43 anni fa. Nel dicembre del 1997, l'Inter agli ottavi di finale di coppa Uefa perse per 2-0 in Francia, poi a San Siro passò il turno battendo la squadra francese con un secco 3-0 grazie alle reti di Ronaldo, Zanetti e Simeone, che riuscirono nell'impresa, dopo che Ronaldo stesso si fece parare un rigore sullo 0-0. Certo quello Strasburgo non può essere paragonato al Liverpool di oggi, che soprattutto in Champions sembra avere qualcosa in più delle altre, ma l'Inter di Mancini, nonostante le pesantissime assenze in difesa con Materazzi squalificato, più Cordoba e Samuel infortunati, è costretto a ripetere l'impresa sostenuta da uno stadio esaurito.

Liverpool Inter 2 0 che serataccia

Sunday, February 17, 2008

Inter Livorno gara e post

da gazzetta.it

Turnover? Suazo fa per due

Nessun problema per l'Inter, che batte il Livorno (2-0) grazie alla doppietta dell'honduregno. Maicon e Stankovic tra i migliori, Figo entra nella ripresa: buone notizie in vista di Liverpool

David Suazo, 28 anni, 7 gol in 16 partite di campionato. Ansa
David Suazo, 28 anni, 7 gol in 16 partite di campionato. Ansa
MILANO, 16 febbraio 2008 - Ci siamo. Il momento più importante della stagione interista è arrivato. Mancini può accantonare le polemiche ed essere fiducioso: a quanto s'è visto contro il Livorno (2-0, firma unica, quella di Suazo), la sua squadra è pronta per un ciclo da duri: Liverpool e Sampdoria fuori casa, Roma al Meazza nel giro di 15 giorni. Ad Anfield ci saranno Maicon e Stankovic perché il test di oggi è andato bene, come sperava Mancini. E anche Figo, magari in panchina, rientrato a tre mesi dall'infortunio di Torino.
DOPPIO SUAZO - E' turnover dichiarato. Crespo ha l'opportunità di giocare una partita intera per impressionare il suo allenatore. "Valdanito" non segna da Mosca in Champions (23 ottobre), ma nel primo tempo non combina granché. Sarà perché la scena è tutta di Suazo dopo pochi minuti: l'honduregno apre di testa al 14' trasformando in oro un calcio di punizione di Chivu; quattro minuti dopo approfitta dell'autoscontro in area toscana (Knezevic frana su Diamanti) per il raddoppio che di fatto chiude la partita.
FIAMMATA - Il Livorno, senza Tavano e Tristan, è troppo tenero davanti. Così i nerazzurri ci mettono poco per tenere a distanza di sicurezza Pulzetti, a segno contro il Milan, e Bogdani. Quando si è troppo sicuri del proprio dominio si rischia qualcosa (Pelè manca in qualche appoggio), ed ecco che i toscani confenzionano due occasioni "vere": il palo di Diamanti su punizione e la zuccata di Vidigal su cui si esibisce Julio Cesar. Una fiammata che non accende la partita, perché a metà ripresa Cambiasso divora il 3-0 dopo un'invenzione di Suazo.
FIGO - Con Rossini più Vailatti, Camolese gioca l'ultima carta passando a quattro dietro. La sostanza però non cambia e non basta nemmeno la tradizione favorevole (2-2 all'andata): il Livorno, una delle 4 squadre ad aver fermato l'Inter in campionato, non va oltre qualche buon tentativo di Diamanti e deve arrendersi. Gli applausi di San Siro si concentrano su Luis Figo, tornato a giocare una gara ufficiale dopo più di 100 giorni. Un'altra buona notizia in chiave Liverpool...
INTER-LIVORNO 2-0
(primo tempo 2-0)
MARCATORE: Suazo al 14' e al 18' p.t.
INTER (4-4-2): Julio Cesar; Maicon (dal 28' s.t. Figo), Burdisso, Chivu, Maxwell; J. Zanetti, Pelè, Cambiasso, Stankovic (dal 23' s.t. Maniche); Crespo (dal 40' s.t. Materazzi), Suazo. (Toldo, Rivas, Ibrahimovic, Cruz). All. Mancini
LIVORNO (3-5-2): Amelia; Grandoni, Knezevic, Galante; Balleri (dal 26' s.t. Rossini), Pulzetti (dal 23' s.t. Vailatti), De Vezze (dal 35' s.t. E. Filippini), Vidigal, Pasquale; Diamanti, Bogdani. (De Lucia, Pavan, Alvarez, A. Filippini). All. Camolese
ARBITRO: De Marco
NOTE: giornata di sole, campo in discrete condizioni, spettatori 45mila circa; ammoniti Pulzetti e Balleri. Recupero: 2' p.t. e 4' s.t.

Crespo polemico: "Mi aspettavo di giocare di più"
MILANO, 16 febbraio 2008 - "È durissima, sono in una situazione complicata da gestire emozionalmente e a cui non sono abituato". Dopo gli 85' giocati nella vittoria per 2-0 dell'Inter contro il Livorno, Hernan Crespo si sfoga per una stagione che non sta andando affatto come se l'aspettava. "Ormai va avanti da sette mesi, penso solo al gruppo e come primo obiettivo ho quello di non dimostrare la mia tristezza e i risentimenti che ho dentro ai compagni, gioco pochissimo e invece mi aspettavo di essere più coinvolto e giocare molto di più".
Dopo il gol all'Olimpico contro la Roma e l'infortunio subito, di fatto Crespo non è praticamente mai rientrato nella formazione titolare. "Io sono pronto, e ho tanta voglia di far vedere che sto bene. Non so perché sia andata così: la scusa dell'infortunio è molto comoda, ma non tiene, la verità è che l'Inter gioca bene e le cose vanno così". E allora Crespo fa l'altruista, come nel caso del passaggio a Suazo nel primo tempo, quando poteva provare a segnare, e cerca di non togliere concentrazione ai compagni: "Non si devono fare né drammi né polemiche, anzi faccio i miei complimenti a Cruz e a chi finora ha giocato". Ciò nonostante l'attaccante argentino si toglie qualche sassolino dalla scarpa. "In tutta la mia carriera - sottolinea Crespo - ho dimostrato di essere all'altezza del campionato italiano e di poter giocare in Champions League. Adesso devo solo aspettare". E ancora: "Alla fine della stagione comunque si faranno i conti, certo che un attaccante ha bisogno di sentirsi importante e coinvolto". Cosa che evidentemente lui in questa stagione non sente, nonostante l'affetto dell'ambiente nerazzurro non gli manchi: "I tifosi sono stupendi nelle loro dimostrazioni d'affetto allo stadio e per strada. Mi sento bene e coccolato in questo senso, ho tanta voglia di dimostrare, ma non è facile quando giochi con il contagocce. Proveremo a cambiare".

da controcampo

16/02 IRONIA MANCINI: "GOL OK E ORA DI CHE SI PARLA?"
Ironia Mancini, dopo il 2-0 dell'Inter al Livorno. "Si, sono preoccupato: non ci sono dubbi sui nostri gol - ha detto il tecnico nerazzurro - Di che si parla questa sera? Le trasmissioni tv serali le faranno lo stesso?". Mancini ha poi parlato della partita. "Non è che abbiamo risparmiato troppe forze, perché è stata meno facile di quanto possa sembrare da fuori - ha sostenuto - Certo, siamo stati favoriti dal fatto di aver fatto due gol nei primi 18 minuti". Il tecnico dell'Inter ha commentato il ko del Liverpool nella Coppa di Lega (eliminazione ad opera Barnsley), in vista dell'impegno Champions di mercoledì: "Non vuol dire molto, la FA Cup è così: può sempre riservare sorprese".


da Repubblica.it

Il gruppo Mancini supera i toscani (2-0) senza problemi
e ipoteca lo scudetto allungando a +11 in testa alla classifica

Doppietta di Suazo al Livorno
e ora l'Inter pensa al Liverpool

Martedì i nerazzurri in Inghilterra per affrontare i Reds

Doppietta di Suazo al Livorno
e ora l'Inter pensa al Liverpool" width="230">
MILANO - L'Inter batte con il minimo sforzo il Livorno, si porta a +11 dalla Roma e aspetta con tranquillità la sfida di Champions con il Liverpool. David Suazo segna una doppietta, poi la squadra rallenta il ritmo e si risparmia per il match di martedì all'Anfield.

Mancini applica il turn over, ottiene i tre punti, continua la sua corsa in testa alla classifica e conferma di avere a disposizione un organico in grado di centrare tutti gli obiettivi della stagione. Ci pensa Suazo che, con sette gol in 16 partite, si conferma attaccante di grande livello.

Mancano Materazzi (in campo solo nel finale) e Cordoba (in tribuna) ma la difesa di Mancini non rischia comunque nulla perché Chivu e Burdisso sono più che sufficienti per venire a capo dell'attacco toscano privo di Tavano e Tristan. In mezzo al campo, poi, Pelè sostituisce Vieira. Davanti c'è la coppia Suazo-Crespo mentre Cruz e Ibrahimovic sono in panchina. Nella ripresa, quando ormai la partita non ha più nulla da dire, entrano Figo e Maniche.

Camolese deve fare a meno dell'infortunato Tavano, sostituito da un evanescente Bogdani. Al posto di Tristan l'incisivo Diamanti, Balleri sulla destra al posto di Antonio Filippini che entra nel secondo tempo.

Gli amaranto tentano qualche sortita con Diamanti e cercano di far diga a centrocampo grazie alla buona giornata di De Vezze. Ma la squadra di Mancini, grazie alla regia di Cambiasso, alle fluidificazioni di Maicon e Maxwell, alla vena di Stankovic e al grande senso dell'opportunismo di Suazo in zona gol, decide la partita in pochi minuti. Prima del gol che rompe l'equilibrio dopo soli 14', Amelia viene chiamato in causa da Cambiasso, Stankovic e Crespo. Poi due o tre percussioni di Diamanti che non inquadra la porta di Julio Cesar e il vantaggio nerazzurro, nato da una punizione di Chivu da destra: Suazo viene lasciato solo al centro dell'area, colpisce con forza di testa e prende in controtempo Amelia. Quattro minuti dopo, il raddoppio su calcio d'angolo da sinistra: colpo di testa di Knezevic, la palla finisce su Diamanti e Suazo di sinistro insacca.

L'Inter potrebbe fare il tris con Maicon (fuori) e Crespo ma l'attaccante argentino dà la palla al marcatissimo Suazo e l'azione sfuma.

La squadra di Camolese, che forse risente della stanchezza per aver giocato contro il Milan mercoledì, non reagisce e si adegua alla superiorità dell'Inter, che deve soltanto gestire il risultato.

Più blando il secondo tempo, con due fiammate che portano il Livorno vicinissimo al gol. Al 16' una bella punizione di Diamanti da 20 metri: la palla si stampa sul palo alla destra di Julio Cesar. Un minuto dopo su pallone di Galante, Vidigal in tuffo di testa costringe il portiere interista a una acrobatica parata.

Poi ci sono solo i tentativi di Cambiasso al 18' e di Antonio Filippini al 48' che poco aggiungono alla storia di una partita dominata da un'Inter sempre più sola in vetta alla classifica.

INTER-LIVORNO 2-0

INTER: J.Cesar; Maicon (27' st Figo), Burdisso, Chivu , Maxwell; Zanetti, Pelè, Cambiasso, Stankovic (23' st Maniche); Suazo, Crespo (40' st Materazzi).
In panchina: Toldo, Rivas, Cruz, Ibrahimovic.
Allenatore: Mancini

LIVORNO: Amelia; Grandoni, Knezevic, Galante; Balleri (26' st Rossini), Pulzetti (23' st Vailatti), De Vezze (35' st A. Filippini), Vidigal, Pasquale; Diamanti; Bogdani. In panchina: De Lucia, Pavan, E.Filippini, Alvarez. Allenatore: Camolese

ARBITRO: De Marco di Chiavari

RETI: pt 14' e 18' Suazo.

NOTE: giornata fredda, terreno in mediocri condizioni, spettatori 45.276, angolo 4-1 per l'Inter. Ammoniti: Balleri, Pulzetti. Recuperi: 2' pt e 4' st.

(16 febbraio 2008)

da tgcom

Inter, campionato pressochè chiuso

L'unica grana è Crespo: "Sono triste"

In un paio di settimane l'Inter ha più che raddoppiato il vantaggio in classifica sulla Roma, da +5 a +11. I nerazzurri possono pensare serenamente al Liverpool, prossimo avversario di Champions League, e attendere senza patemi lo scontro diretto in casa con la Roma, tra 10 giorni. L'unico problema è l'umore di Crespo: "Pensavo di giocare di più, sono triste perchè poco coinvolto". Ma l'argentino evita le polemiche.

Intendiamoci: l'Inter va che è una meraviglia. Stanno anche tornando gli infortunati: su tutti Figo, che giocato senza problemi gli ultimi 20 minuti della partita contro il Livorno. Le 'riserve' non mancano un colpo: contro il Livorno Suazo è stato decisivo con una doppietta. Mancini non perde occasione di prendersela con i polemisti della domenica ("Mi preccupa il fatto che non ci siano dubbi sui gol... cosa diranno le televisioni?"), ma non c'è nessun motivo per essere nervosi, anzi.

E' naturale però andare a notare l'unico neo dell'attuale Inter. E' piccolo, perchè il personaggio in questione è un gentleman che non ama le polemiche. E' Hernan Crespo, che ha candidamente ammesso la sua tristezza nel dopo partita di San Siro. E' l'unico panchinaro (di lusso, ovviamente) che non riesce a dare quanto vorrebbe, a differenza di quanto ha fatto Suazo. "Da sette mesi cerco di nascondere la trisitezza per una situazione a cui non ero abituato - ammette candidamente l'argentino -. I compagni non hanno colpe e non sarebbe giusto avere atteggiamenti che possano disturbarli. Il gruppo e la gente fanno di tutto per farmi sentire coccolato, ma non è facile doversi sempre mettere una maschera".

Pierrot Crespo? "Bisogna adattarsi senza drammi o polemiche, ma così ti senti male, è inutile nasconderlo. Credevo - continua l'ex giocatore di Parma, Lazio, Chelsea e Milan - di giocare di più e di essere più coinvolto. Una punta ha bisogno di fiducia. Mancini ha detto che quandoconterà di più io ci sarò? Se lo dice lui...".

Suazo liquida il Livorno: è 2-0

Inter implacabile anche col turnover

L'Inter supera il Livorno a San Siro per 2-0 nel primo, atipico visto che si è giocato alle 16, anticipo della 23esima giornata di A. Mancini fa ampio ricorso al turn over e così è Suazo a regalare la vittoria ai nerazzurri. L'honduregno sblocca il risultato con un colpo di testa al 14' e 4' più tardi chiude il match con un destro d'area. Gli amaranto colpiscono il palo con una punizione di Diamanti al 60'.

Mancini fa ricorso al turn over, la gara con il Liverpool è troppo importante per i nerazzurri, ma il risultato non cambia. L’Inter, anche con le seconde linee, resta la squadra più forte del campionato. Ai nerazzurri, orfani di Ibra tenuto a riposo in vista della sfida di Anfield di martedì, bastano 18’ minuti, e la quarta punta Suazo, per domare il Livorno capace, solo tre giorni fa, di fermare il Milan sull’1-1. Ed ora la vetta è sempre più nelle mani dell’Inter, che vola momentaneamente, a +11 sulla Roma. Il tecnico marchigiani schiera tra i titolari contro il Livorno anche il giovane Pelè, così come Maicon e Stankovic, in modo che ritrovino il clima partita in vista della Champions. L’Inter, con l’inedita coppia Crespo-Suazo in attacco, fa la gara, mentre il Livorno, orfano di Tavano e Tristan, si affida a Bogdani e al giovane Diamanti. Gli ospiti cercano di sfruttare le poche occasioni da gol in contropiede, ma risultano troppo poco incisiva in attacco, rendendo vita facile a Zanetti e compagni.

Nella ripresa la musica non cambia, il Livorno ha maggiori spazi per poter rendersi pericoloso, ma impiega 15’ prima di capire che non è impossibile mettere in difficoltà l’Inter. Gli amaranto colpiscono il palo con una punizione di Diamanti, ma i padroni di casa non crollano. E’ l’ultimo acuto della gara, un sussulto lo regala il ritorno in campo, dopo 2 mesi di stop per infortunio, di Figo tra gli applausi del pubblico. L’Inter vince e la mente ora può andare liberamente al Liverpool ma prima i nerazzurri dovranno, ironia della sorte, tifare Juve così da portarsi ad un vantaggio quasi incolmabile dalla Roma.

GOL, OCCASIONI E MOMENTI CLOU

2' INT L'Inter prova la conclusione dalla distanza di Chivu, ma la sua conclusione finisce fuori.
6' INT I nerazzurri vanno ancora vicini al gol con Stankovic, ma il suo tiro viene parato in due tempi da Amelia.
10' LIV Gli amaranto provano ad impensierire l'Inter con Bogdani, ma Julio Cesar in uscita anticipa l'attaccante albanese.
1-0 INT 14' Suazo con un colpo di testa da centroarea, sigli sviluppi di una punizione di Chivu, trafigge Amelia e porta in vantaggio i nerazzurri.
2-0 INT 18' E' ancora Suazo a siglare il
raddoppio per gli uomini di Mancini. L'honduregno di destro, servito da un cross di Maxwell, trafigge l'estremo difensore amaranto.
34' INT
Ci prova Maicon con un destro da posizione defilata, ma il brasiliano sbaglia la mira e la palla termina alta sopra la traversa.
45' INT Suazo è andato vicino alla sua doppietta personale. L'ex cagliaritano, servito da Crespo al termine di una splendida azione personale, non riesce ad arrivare sulla palla a centroarea, anticipato dalla difesa amaranto.

58' INT Colpo di testa di Chivu da centroarea, ma la palla termina alta sopra la traversa.
60' LIV Finalmente una conclusione degna di nota degli ospiti: Diamanti colpisce il palo alla sinistra di Julio Cesar con una punizione dal limite.
61' LIV L'estremo difensore brasiliano si supera su un colpo di testa di Vidigal e nega la gioia del gol agli amaranto.
62' INT Sulla ripartenza sono i nerazzurri ad andare vicini al 3-0 con Cambiasso, dopo azione prolungata di Suazo, ma Amelia salva il risultato.
92' LIV Conclusione dalla distanza di Antonio Filippini, ma Julio Cesar blocca sicuro.

(GN)

IL TABELLINO

Inter-Livorno 2-0
Marcatori:
14', 19' Suazo
Ammoniti: Balleri, Pulzetti (L)

Inter: 12 Julio Cesar, 16 Burdisso, 26 Chivu, 13 Maicon (72' Figo), 4 Zanetti, 19 Cambiasso, 6 Maxwell, 30 Pelè, 5 Stankovic (69' Maniche), 18 Crespo (85' Materazzi), 29 Suazo. All. Mancini.

Livorno: 1 Amelia, 69 Balleri (71' Rossini), 6 Galante, 77 Grandoni, 15 Knezevic, 26 Pasquale, 11 De Vezze (81' A. Filippini), 7 Pulzetti (69' Vailatti), 8 Vidigal, 81 Bogdani, 23 Diamanti. All. Camolese.

Arbitro: Andrea De Marco

"Mi preoccupo,niente dubbi sui gol"

Moancini: "Meno facile di quanto sembri"

Roberto Mancini si complimenta con i suoi per la vittoria conquistata, grazie a Suazo, sul Livorno, non senza ironia. "Sono preoccupato: non ci sono dubbi sui nostri gol - ha detto il tecnico nerazzurro-. Di che si parla questa sera?". Sulla partita: "Non è che abbiamo risparmiato troppe forze, perché è stata meno facile di quanto possa sembrare da fuori. Per chi tifo in Juve-Roma? Vi assicuro che non guardo la partita".

L'Inter vince anche con le seconde linee, più di così Mancini non può chiedere ai suoi. "Abbiamo tenuto a riposo qualcuno- ha spiegato- ma le energie sono state spese comunque. Non è stata una gara facile. Il Livorno ha avuto qualche occasione. Ma va bene così. Per noi era importante vincere. Ora penseremo alla coppa e basta".

Suazo, dopo la doppietta, si candida per un posto contro il Liverpool, o quantomeno ad essere maggiormente pres in considerazione nella fase cruciale del campionato. "Si vedeva che stava bene. Veniva da un infortunio, ma si è ripreso velocemente, mentre Crespo deve migliorare, e lo sa anche lui, si è mosso bene, è rimasto tutta la partita in campo, ma ha avuto poche possibilità perché il Livorno si chiudeva bene". In chiave Champions Mancini ragiona un po' sui singoli: "Vieira ha giocato in nazionale, è un po' che non gioca una gara intera. Vediamo le sue condizioni e ci penseremo con calma. Stankovic invece ha bisogno di giocare, ha giocato i 60 minuti previsti. Non ha problemi muscolari, ha sbagliato qualcosa al livello tecnico, ma il campo è in condizioni pessime. Maicon sta molto bene, come Chivu". Le mente è infatti già alla Champions, la sfida tra Juve e Roma a Mancini non interessa. "Non la guardo, vado a mangiare", e vista la forza della sua Inter può permetterselo. Non ci sono rivali da temere.






Friday, February 15, 2008

Inter e le solite polemiche del 15/02/2008

da gazzetta.it

Mancini: "Le tentano tutte
pur di farci perdere"

Il tecnico dell'Inter difende solo gli arbitri ("Non sono in malafede"), denunciando un presunto clima da accerchiamento: "Si discute in un certo modo solo sugli episodi che riguardano l'Inter"

Roberto Mancini è nato il 27 Novembre 1964 a Jesi. Ansa
Roberto Mancini è nato il 27 Novembre 1964 a Jesi. Ansa
APPIANO GENTILE (Como), 15 febbraio 2008 - L'Inter e gli arbitri, il campionato dominato e il clima che circonda la capolista da settimane. Roberto Mancini parla e attacca, non gli arbitri, ma la stampa in modo generico, senza alcun riferimento. In un’intervista rilasciata a Sky Sport, il tecnico dell'Inter ha dichiarato: "Disturba il fatto che su un episodio che riguarda l'Inter parlano in un certo modo, mentre di altri episodi che riguardano altre squadre a volte non ne parlano neanche. Dopo Udine non hanno parlato del gol annullato a Ibrahimovic, in una partita da noi giocata 10 contro 11. Non dico che l'abbiamo condotta, ma quasi, e c'è stato annullato un gol valido, ma non mi sembra sia stato dato risalto a questo".
GLI ARBITRI - L’accusa diventa più precisa: "Capisco che tentino di fare di tutto pur di metterci in difficoltà e farci perdere", ha detto Mancini senza precisare, "però credo che bisognerebbe parlare allo stesso modo di tutti gli episodi. Accade a tutti di ricevere qualcosa, ma non perché un arbitro sia in malafede". Con un riferimento implicito alla vicenda Calciopoli, Mancini ha proseguito la riflessione sulla "malafede" dei direttori escludendola dai crucci del calcio italiano post-scandalo: "Dopo quello che è successo", ha detto riferendosi alla classe arbitrale dell’era pre-Calciopoli, "ormai è passato e non accade più, ma che un arbitro possa sbagliare purtroppo è capitato e capiterà sempre. Io non penso di essere antipatico, forse le antipatie le attiro perché a volte dico delle cose che magari altri non dicono oppure che evitano di dire, a volte uno potrebbe essere banale ed essere simpatico".
L'ANTICIPO - "Il Livorno è una squadra difficile, corre molto e ultimamente sta facendo molto bene. Bisognerà stare molto concentrati", ha detto invece alla Pinetina in vista dell'antticipo di domani pomeriggio contro il club toscano. "Con Orsi, all'inizio, hanno fatto un po' di fatica per via del calendario, con Camolese hanno acquistato più consapevolezza. Crespo? Per lui è importante giocare e magari segnare. Spero che possa recuperare in fretta il tempo che ha perso. Figo è convocato, penso sia giusto cominciare a rimetterelo in campo gradualmente. Chiaramente è escluso che possa giocare 90 minuti".

Spalletti: "Oriali, zitto!"

Il tecnico giallorosso risponde al dirigente interista ("Non è colpa nostra se la Roma perde 3-0 a Siena"): "Quando si è in testa comincia a mancare ossigeno... Ha perso un'occasione per tacere"

Luciano Spalletti, 48 anni, tecnico della Roma. Ansa
Luciano Spalletti, 48 anni, tecnico della Roma. Ansa
ROMA, 15 febbraio 2008 - "Quando si è in testa alla classifica, un po' come quando si è in alta montagna, comincia a mancare l'ossigeno necessario per poter ragionare in maniera tranquilla".
POLEMICA - Il tecnico della Roma Luciano Spalletti, in conferenza stampa risponde così alle dichiarazioni di Lele Oriali sui continui attacchi all'Inter: ieri il dirigente nerazzurro aveva replicato alle polemiche arbitrali, sottolineando tra l'altro come "non sia colpa nostra se la Roma perde 3-0 a Siena". L'allenatore giallorosso ha sottolineato come "chi occupa una posizione importante in classifica, come loro che sono primi, dovrebbe stare tranquillo. Gli altri al massimo dovrebbero essere un po' nervosi. Credo che Oriali ha perso l'occasione per stare zitto".
JUVE INSIDIOSA - Spalletti ha poi parlato della sfida di domani contro la Juventus definendola "insidiosa. I bianconeri vengono da un periodo difficile è vero ma in poco tempo hanno ripristinato le qualità che avevano. Sono forti come in passato. Domani sarà una bella sfida". "Juventus-Roma è lo spareggio per il secondo posto - ha proseguito Spalletti - data la posizione in classifica delle due squadre. Sono le più accreditate per questa posizione. Può essere sufficiente arrivare secondi? Sì, ma non può escludere il tentativo di andare a prenderci il primo posto. Il fatto di mantenere la seconda posizione non esclude la possibilità di agguantare la prima".
BASTONI - La Roma da qui al derby del 19 marzo si giocherà una fetta importante di stagione. "Abbiamo davanti il periodo che può imprimere nella testa di chi ci ha messo i bastoni tra le ruote tutto quello che abbiamo costruito in questi tre anni. Un periodo che può far accorgere tutti della bontà del nostro lavoro. I ragazzi devono avvertire l'importanza delle partite, come hanno fatto questa settimana. È il periodo fondamentale, dove possiamo raccogliere tutto sotto l'aspetto professionale, tecnico e societario".

Spalletti zittisce Oriali. Mancini 'Favori arbitrali anche a Milan, Juve e Roma'

15:30 del 15 febbraio
mancio-spalletti

Non accenna a placarsi la polemica sugli arbitri. Luciano Spalletti replica al dirigente nerazzurro Oriali, che aveva risposto alle accuse dicendo che non è colpa dell'Inter se la Roma perde 3-0 a Siena.
L'allenatore della Roma ha dichiarato nel corso della conferenza stampa: "Per me Oriali ha perso un'occasione, poi ognuno può pensare quello che vuole. Si vede che, quando si arriva troppo in alto, comincia a mancare l'ossigeno. Dovrebbe essere un po' nervoso chi sta dietro in classifica e non il contrario, ma è tutto soggettivo. L'intervista di Totti sugli 'aiutini' non è stata riportata correttamente. Comunque se prima ai miei giocatori dicevo di stare zitti, ora possono dire ciò che credono. Sono capitati due-tre episodi in cui l'evidenza parla da sola. Per quanto ci riguarda, stiamo vivendo un campionato sviluppato sulla correttezza, abbiamo vinto quando dovevamo e perso quando lo meritavamo".

Il tecnico dell'Inter, Roberto Mancini ha dichiarato: "Ognuno è libero di esprimere il proprio pensiero. Beneficiare di errori arbitrali può capitare a tutti, è successo a noi ma è capitato anche ad altri come ad esempio Roma, Milan e Juventus".

datgcom

Inter-Roma, Oriali alza la polemica

"Non è colpa nostra se ne prendono 3"

Dopo le parole di Totti di lunedì sera ("L'Inter non ruba, ma qualcosa sotto c'è"), ecco la risposta nerazzurra con le parole di Gabriele Oriali. "Non ci sentiamo aiutati - ha detto il consulente di mercato - e poi non c'è nessuna nostra responsabilità se la Roma a Siena prende tre gol". Un tono piuttosto duro, che alza il tono delle polemiche a poco meno di 2 settimane dallo scontro diretto di San Siro.

Sabato c'è Juventus-Roma, una delle partite della storia con il maggior numero di polemiche annesse e connesse, ma la vigilia è tranquillissima, senza nessun accenno di problemi. Tuttavia, c'è un altro incontro che rischia di arrivare surriscaldato da accuse e risposte: è Inter-Roma, lo scontro diretto tra le prime due della classe in programma il prossimo 27 febbraio a San Siro.
I problemi arbitrali ed i presunti favori ai nerazzurri hanno prima fatto esplodere il capitano giallorosso Francesco Totti che, non più tardi di tre giorni fa, aveva parlato di "aiutini all'Inter" e "paura nel parlare male dell'Inter da parte di tutti". Il club di Via Durini ha risposto tramite il responsabile di mercato, tirando in ballo la brutta prova della squadra di Spalletti in Toscana un paio di settimane fa.

Tensione comprensibile, visto che il campionato sta entrando nella fase decisiva, ma che poteva essere evitata. Quel che è certo, non si sta creando un bel clima, a poco meno di due settimane dalla sfida diretta. Sperando che le prossime gare non aumentino ancora maggiormente l'acredine tra le due parti e, magari, la ripresa della Champions League possa aiutare a rasserenare gli animi.

Spalletti: "In alto manca ossigeno"

Risposta ad Oriali:"Un'occasione persa"

Luciano Spalletti risponde in maniera piccata ad Oriali: "Quando si è in cima - ha detto il tecnico giallorosso - in una posizione alta di classifica, comincia a mancare l'ossigeno per ragionare in maniera più tranquilla e normale. E' stata persa un'occasione per stare zitti". Sabato c'è la sfida con la Juventus: "E' uno spareggio per il secondo posto. La Juve è forte come quella di prima, sarà una bella sfida".

La polemica tra le prime due della classe non accenna a placarsi, anzi i toni si alzano giorno dopo giorno. E' raro vedere l'allenatore romanista infuriato, ma le parole del dirigente interista ("Non è colpa nostra se la Roma ha perso 3-0") gli hanno fatto saltare i nervi: "Vista la posizione importante in classifica che ha e il suo cammino importante, sono altri e non l'Inter a dovere essere nervosi tanto da scatenare una conflittualità verbale".
Spalletti interviene anche sugli arbitri e, dopo aver sempre cercato di tenere il profilo basso, questa volta dice la sua: "Se prima ai giocatori dicevo di stare zitti, se ora dicono qualcosa non posso più intervenire. Sono successi due-tre episodi in cui l’evidenza parla da sola. Con le foto non puoi mentire, quindi ai giocatori non vado più a saltare addosso. Noi quando dovevamo perdere, abbiamo perso e viceversa".

Non c'è solo l'Inter e le polemiche arbitrali, sabato c'è l'importantissima sfida contro la Juventus: "La classifica evidenzia che sono le due squadre più accreditate per ottenere il secondo posto, anche se non escludiamo il tentativo di andarci a prendere il primo. La Juve di oggi è forte e uguale a quella di prima, viene da un periodo difficile e il fatto di aver ripristinato le proprie qualità in poco tempo è suo grande merito".
E' l'inizio di un ciclo di ferro: "Abbiamo davanti un periodo che può far accorgere tutti della bontà del lavoro sviluppato in questi tre anni, anche quelli che hanno provato a metterci i bastoni tra le ruote. I ragazzi devono avvertirne l’importanza e lo hanno già fatto vedere". Poi c'è il Real Madrid: "Pensiamo a questa partita con la Juve, che è fondamentale".

"MEGLIO ANTIPATICO CHE BANALE"

Mancini: "Tentano di tutto pur di farci perdere"

L'allenatore dei nerazzurri torna sul trattamento dei media nei confronti della sua squadra: "Bisognerebbe parlare di tutti, invece si dà risalto solo agli episodi che favoriscono noi". Figo torna tra i convocati.

"Di tutto pur di farci perdere"

Mancini:"Bisognerebbe parlare di tutti"

Roberto Mancini ce l'ha con chi attacca l'Inter: "Su un episodio che riguarda noi parlano in un certo modo - dice il tecnico dei nerazzurri a Sky - di altri invece non dicono nulla. A Udine ci hanno annullato un gol valido, ma non è stato dato risalto". "Capisco che tentino di fare di tutto pur di metterci in difficoltà - continua - e farci perdere, ma credo che bisognerebbe parlare allo stesso modo di tutti gli episodi".

Roberto Mancini torna a parlare delle polemiche arbitrali e lo fa attaccando i detrattori: "Disturba il fatto che su un episodio che riguarda l'Inter parlano in un certo modo, di altri episodi che riguardano altre squadre a volte non ne parlano neanche - ha detto il tecnico nerazzurro in un'intervista rilasciata a Sky - Dopo Udine non hanno parlato del gol annullato a Ibrahimovic, in una partita da noi giocata 10 contro 11. Non dico che l'abbiamo condotta, ma quasi, e c'è stato annullato un gol valido, ma non mi sembra sia stato dato risalto a questo. Capisco che tentino di fare di tutto pur di metterci in difficoltà e farci perdere, però credo che bisognerebbe parlare allo stesso modo di tutti gli episodi". "Accade a tutti di ricevere qualcosa, ma non perchè un arbitro sia in malafede; questo, dopo quello che è successo, ormai è passato e non accade più, ma che un arbitro possa sbagliare purtroppo è capitato e capiterà sempre - ha proseguito -. Io antipatico? Non penso, forse le antipatie le attiro perchè a volte dico delle cose che magari altri non dicono oppure che evitano di dire, a volte uno potrebbe essere banale ed essere simpatico".

In conferenza stampa poi il Mancio affronta l'argomento dei prossimi impegni dell'Inter. In campionato contro il Livorno che ha appena fermato il Milan e poi la Champions col Liverpool: "Che sia una partita difficile lo dimostrano le nostre ultime gare di campionato, anche pensando alle tante sfide che avremo nelle prossime settimane e in vista di Liverpool. Dovremo essere concentrati, non possiamo permetterci di pensare ad altre gare". L'anno scorso in Europa il mese di febbraio fu fatale all'Inter: "Abbiamo sempre cercato di andare avanti e vincere e abbiamo sempre preparato le gare nel modo migliore pensando che fosse quello che ci facesse passare il turno. L'anno scorso siamo usciti con due pareggi in un quarto molto tirato, martedì sarà una partita simile".

Confermata la probabile panchina di Ibrahimovic, davanti potrebbe essere il turno di Crespo, mentre tra i convocati si rivede Figo: "Qualcuno riposerà, almeno dall'inizio. Ibra sarà comunque almeno in panchina. Hernan ci mette sempre il massimo impegno, nelle ultime settimane però è stato quello più penalizzato. Per lui con il Livorno potrebbe essere importante giocare e magari anche segnare, per ritrovare fiducia. Figo? Quando un giocatore viene da uno stop di molti mesi prima o poi va reinserito. Il fatto che lui dica che si sente bene è importante, non è però in condizione di giocare una gara intera e soprattutto ad altissimi livelli. Va inserito gradualmente e non escludo che possa giocare anche uno spezzone di gara domani contro il Livorno".

Ibra, a riposo per la Champions

Lo svedese sarà in panchina col Livorno

In casa interista è già scattata l'operazione Champions League. Sabato c'è il Livorno, ma il pensiero principale è Liverpool e Anfield Road. Per questo, Roberto Mancini ha intenzione di concedere un turno di riposo a Zlatan Ibrahimovic contro gli amaranto. Lo svedese potrebbe andare in panchina o addirittura in tribuna, lasciando spazio a Suazo. Possibile un riposo, magari parziale, anche per Cruz.

L'attesa sta per finire e tra cinque giorni è tempo di riassaporare l'Europa, l'obiettivo principale della stagione. Gli sforzi ed i pensieri di Mancini sono rivolti quasi esclusivamente alla trasferta inglese, anche se prima c'è il Livorno a San Siro e la possibilità, con un passo falso della Roma a Torino, di chiudere quasi definitivamente il discorso scudetto.
Il tecnico nerazzurro pensa ad un turnover, non certo completo, ma su alcuni elementi fondamentali per la partita contro il Liverpool. Il primo di questi è sicuramente Ibra: lo svedese andrà in panchina o, addirittura, in tribuna. L'anno scorso, prima della trasferta di Valencia, il bomber incantò proprio contro i labronici, per poi fare flop in Champions. In casa interista, non si vuole un replay del 2007.

In attacco ci sarà David Suazo, apparso molto brillante e andato anche a segno nella scorsa settimana a Catania. Al suo fianco potrebbe esserci Julio Cruz oppure Hernan Crespo. Possibile una staffetta tra i due per non affaticare troppo 'El Jardinero' e far mettere importanti minuti nelle gambe al connazionale, in vista dei prossimi impegni.
Dovrebbero rientrare Stankovic e Maicon, per mettere recuperare al massimo la condizione in vista di Anfield Road, mentre i dubbi sono legati a Jimenez e Figo. Il cileno potrebbe andare in panchina, mentre per il portoghese c'è da aspettare il verdetto di Mancini. Il n° 7 nerazzurro si è detto pronto, vedremo se anche il tecnico la penserà così.

da eurosport.yahoo.com

Calcio/inter: Mancini, Contro Livorno Serve Concentrazione

Ven 15 Feb, 05:55 PM


(ASCA) - Roma, 15 feb - Per battere il Livorno serve concentrazione e non bisognera' pensare al match di Champions League contro il Liverpool. Parola dell'allenatore dell'Inter, Roberto Mancini, che nel corso della conferenza stampa alla viglia della partita di domani ha spiegato: ''Le nostre ultime gare e, ad esempio, Milan-Livorno dell'altra sera, sono la dimostrazione di quanto queste partite possano essere difficili. Sono squadre che corrono, per forza di cose diventano partite dure, anche pensando alle tante sfide che avremo nelle prossime settimane e in vista di Liverpool. Poi il Livorno sta facendo bene da tempo. Bisogna essere sempre concentrati, non possiamo permetterci di pensare ad altre gare: se il nostro pensiero fosse rivolto ad altre partite sarebbe difficile vincere contro il Livorno''. Con molta probabilita', Mancini non schierera' in campo dal 1' mimuto Zlatan Ibrahimovic, che e' stato comunque convocato: ''Qualcuno riposera' e non scendera' in campo, almeno, dall'inizio. La passata stagione, prima della partita contro il Valencia, avevamo dei giocatori infortunati e c'erano un po' di problemi. Non ricordo quanti punti di vantaggio avessimo sulla Roma, forse qualcuno in piu' rispetto ad ora, ma non e' importante. Al di la' di questo, ci sara' un po' di turn-over sperando di avere ancora tante partite da disputare e quindi di potere continuare a farlo''.



Calcio: Mancini, Attenti Al Livorno Sta Facendo Bene Da Tempo

Ven 15 Feb, 05:16 PM


Milano, 15 feb. - (Adnkronos) - "Le nostre ultime gare e, ad esempio, Milan-Livorno dell'altra sera, sono la dimostrazione di quanto queste partite possano essere difficili. Sono squadre che corrono, per forza di cose diventano partite dure, anche pensando alle tante sfide che avremo nelle prossime settimane e in vista di Liverpool. Poi il Livorno sta facendo bene da tempo". Roberto Mancini non si fida del Livorno e mette in guardia la sua squadra anche in vista della gara di Champions con il Liverpool. "Bisogna essere sempre concentrati, non possiamo permetterci di pensare ad altre gare: se il nostro pensiero fosse rivolto ad altre partite sarebbe difficile vincere contro il Livorno". La passata stagione, prima del doppio scontro con il Valencia, Mancini schiero' a Livorno la miglior Inter. "Qualcuno riposera' e non scendera' in campo, almeno, dall'inizio. La passata stagione, prima della partita contro il Valencia, avevamo dei giocatori infortunati e c'erano un po' di problemi. Non ricordo quanti punti di vantaggio avessimo sulla Roma, forse qualcuno in piu' rispetto ad ora, ma non e' importante. Al di la' di questo, ci sara' un po' di turn-over sperando di avere ancora tante partite da disputare e quindi di potere continuare a farlo". L'Inter ha alcuni giocatori importanti diffidati in campionato e anche questo potrebbe incidere. "Abbiamo quattro diffidati, la maggior parte sono difensori e, prima o poi, saranno squalificati. Speriamo di avere fortuna nel gestire questa situazione".


Inter: Mancini ‘Dobbiamo pensare al Livorno’

Ven 15 Feb, 04:14 PM


Nel primo anticipo della 23.a giornata di campionato, che si giochera` alle ore 16, l’Inter affrontera` il Livorno. Il tecnico dei nerazzurri vuole pensare solo a questa partita, senza avere pensieri per la sfida di Champions League, gli ottavi di andata contro il Liverpool. ‘Sara` una partita difficile lo dimostrano le nostre ultime gare di campionato e Milan-Livorno di mercoledi`. Quando affronti squadre che corrono qualche difficolta` la puoi incontrare. Il Livorno sta facendo bene da tempo. Dovremo essere concentrati, non possiamo permetterci di pensare ad altre gare. Sarebbe difficile far bene con il Livorno se pensassimo gia` al Liverpool’. In attacco potrebbe esserci Crespo dal primo minuto: ‘Hernan ci mette sempre il massimo impegno, nelle ultime settimane pero` e` stato quello piu` penalizzato. Per lui con il Livorno potrebbe essere importante giocare e magari anche segnare, per ritrovare fiducia. Lui e` uno da gol importanti, spero che possa recuperare in fretta il tempo perduto e tornare ai suoi livelli anche in vista delle prossime gare. Ibrahimovic? Prendero` le ultime decisioni in extremis, qualcuno non partira` dall`inizio ma verra` comunque in panchina perche` voglio battere il Livorno`.

Tra i convocati si rivede il portoghese Luis Figo: ‘Quando un giocatore viene da uno stop di molti mesi prima o poi va reinserito. Il fatto che lui dica che si sente bene e` importante, non e` pero` in condizione di giocare una gara intera e soprattutto ad altissimi livelli. Va inserito gradualmente e non escludo che possa giocare anche uno spezzone di gara con il Livorno’. Manchera`, invece, Balotelli: ‘E` un ragazzo giovane, che migliora giorno dopo giorno. Ci sara` sicuramente spazio per lui prossimamente. Gia` conoscevo il suo valore e gli avrei dato comunque la possibilita` di giocare. Ora viene da tante partite giocate al Viareggio in pochi giorni, quindi e` anche abbastanza stanco. E` meglio che recuperi in vista delle prossime settimane’.

Probabile formazione (4-4-2): Julio Cesar, Maicon, Burdisso, Materazzi, Maxwell, J. Zanetti, Pele`, Cambiasso, Stankovic, Suazo, Crespo.

Serie A - Inter: attenzione al Livorno

Eurosport - ven, 15 feb 19:01:00 2008

I nerazzurri aspettano i toscani con la testa al Liverpool, che sfideranno martedì ad Anfield.Mancini non si fida del Livorno, reduce dal pareggio al Meazza contro il Milan.

FOOTBALL Serie A 2007/08 Inter Crespo - 0

Mancini ha messo in guardia i suoi, come si fa in questi casi, invitandoli a non trascurare la pratica Livorno:"Non è un avversario facile-ha commentato il tecnico nerazzurro -. Il Livorno è una squadra che corre tanto: mercoledì contro il Milan hanno fatto un'ottima prestazione, e noi non ci possiamo permettere di pensare già alla partita col Liverpool".

Già, la squadra di Camolese potrebbe quasi dormire a San Siro: tra il bel pareggio conquistato al Meazza mercoledì sera contro il Milan nel recupero di campionato e l'anticipo di sabato contro l'Inter ci sono soltanto due giorni di riposo.I toscani non saranno freschissimi e avranno un Tavano in meno, causa infortunio. Accanto a Diamanti in attacco giocherà uno tra Bogdani e Tristan. Pulzetti, eroe di mercoledì con il gran gol al Milan, vuole ripetersi.

Camolese ha omaggiato la forza dei nerazzurri "tra le squadre più forti al mondo" e proverà a fermarli come fece il suo predecessore Orsi sulla panchina del Livorno il 23 settembre scorso, quando ci volle una doppietta di Ibra per agguantare due volte il pareggio, dopo i gol di Loviso, prima e De Vezze poi.

Mancini utilizzerà la gara, che si gioca all'insolito orario delle 16, per eseigenze televisive in omaggio allo "spezzatino" di partite, per rilanciare i reduci dagli infortuni come Crespo, che è stato inserito nella lista Champions a scapito di Balotelli, nonostante abbia giocato pochissimo quest'anno.L'argentino potrebbe addirittura partire titolare insieme a Suazo, per far riposare Ibrahimovic prima del Liverpool, in modo da mettere nelle gambe più minuti possibili per essere a disposizione anche ad Anfield.Ma non è da escludere neanche una partenza col solito tandem Ibra-Cruz, con staffetta nella ripresa.

In difesa torna anche Maicon, che ha recuperato dall'infortunio e in panchina per la prima volta dall'infortunio del 4 novembre contro la Juve, si rivedrà Figo.

Il portoghese si dice già pronto anche per la Champions, ma Mancini ha frenato il suo entusiasmo, dicendo che non è ancora pronto e bisogna "reinserirlo piano piano". Vieira sconterà l'ultimo turno di squalifica e quindi a centrocampo Pelè e Maniche si contenderanno una maglia accanto all'instancabile Cambiasso, con Stankovic a sinistra.In difesa, più Burdisso che Cordoba insieme a Materazzi.

Una piccola curiosità per i maniaci di statistiche.L'anno scorso, prima di Inter-Valencia del 21 febbraio, prima gara di Champions del 2007, fondamentale e attesa come la prossima Liverpool-Inter, i nerazzurri giocarono di sabato proprio contro il Livorno e vinsero 2-1 con gol di Ibra e Cruz, e grande prestazione della coppia offensiva, schierata a sorpresa in barba alle esigenze di turnover. Ma tre giorni dopo,a San Siro il Valencia fermò l'Inter sul 2-2 per poi eliminarla come ben sanno i tifosi nerazzurri. Non tocchino ferro gli interisti, una differenza c'è: si giocava a Livorno e non a San Siro.

Arbitrerà De Marco, che cercherà di non ripetere gli ultimi errori arbitrali in favore dell'Inter.Non perdete la nostra diretta scritta di Inter-Livorno, sabato alle ore 16.00!!

Enrico Cerruti / Eurosport

Calcio/inter: Mancini, Avere Rigori a Favore Puo' Capitare a Tutti

Ven 15 Feb, 05:51 PM


(ASCA) - Roma, 15 feb - ''Beneficiare di errori arbitrali puo' capitare a tutte le squadre: e' successo a noi, ma e' capitato anche ad altri, come ad esempio, la Roma, il Milan e la Juventus''. Lo ha detto l'allenatore dell'Inter, Roberto Mancini, nel corso della conferenza stampa alla vigilia della gara con il Livorno. L'allenatore nerazzurro non si e' detto comunque offeso da chi ha definito ''aiutini'' gli errori arbitrali che hanno favorito l'Inter.

Mancini: 'Maicon e Stankovic stanno bene, Crespo da gol pesanti'

Ven 15 Feb, 04:53 PM


Il tecnico dell'Inter, Roberto Mancini ha dichiarato alla vigilia dell'anticipo di campionato con il Livorno: "Questo tipo di partite possono rivelarsi difficili, anche pensando alle tante sfide che ci aspettano a partire da Liverpool. Il Livorno sta facendo bene da tempo, non possiamo permetterci di pensare ai prossimi impegni. Farò un po' di turn-over. Crespo ci mette sempre il massimo impegno in tutto, anche se ultimamente ha giocato meno. Sarebbe fondamentale se domani riuscisse anche a fare gol, spero che possa recuperare in fretta il tempo perso a causa dei problemi fisici. Balotelli lo vedo tutti i giorni in allenamento, conoscevo già il suo valore anche prima dei gol segnati alla Juve. È un ragazzo giovane, in continuo miglioramento. Il campionato è ancora lungo e ci sarà sicuramente spazio per lui nelle prossime partite. Ora viene dal torneo di Viareggio, è abbastanza stanco ed è meglio che recuperi le energie, poi settimana prossima vedremo. Maicon e Stankovic stanno bene e non hanno problemi, purtroppo la squalifica non ha giovato a Vieira perchè è fermo da tanto ed ha bisogno di giocare per ritrovare la condizione. Il fatto che Figo dica di sentirsi bene è positivo, è ora di cominciare a rimetterlo in campo gradualmente piano piano. È chiaro che non potrà giocare una partita intera, soprattutto ad altissimi livelli. Spero di rivedere presto in campo Ronaldo".

Fernando Torres: `Saro` pronto per l`Inter`

Ven 15 Feb, 05:53 PM


Fernando Torres, attaccante spagnolo del Liverpool, sta facendo di tutto per recuperare da un infortunio. Torres vuole esserci per il giorno della sfida di Chmapions League contro l`Inter e lo confida ai microfoni di Sky: `Mi sto allenando tutti i giorni per arrivare il prima possibile all’obiettivo, di essere pronto per la partita con l’Inter, partita che per noi e` speciale, molto importante. Spero di arrivarci nella migliore condizione possibile” .

Interpellato su Ibrahimovic, il biondo spagnolo risponde: `Ibrahimovic e` molto superiore a me. Penso che sia un giocatore impressionante. Ha gia` giocato in due grossi club italiani e quest’anno sta facendo molti gol”

da datasport.it

Inter: Mancini `Ci creano difficolta` in ogni modo`
(Roberto Mancini)
(AGM-DS) - 15/02/2008 14.55.04 - (AGM-DS) - Milano, 15 febbraio - Roberto Mancini torna a parlare delle polemiche arbitrali e lo fa attaccando i detrattori. `Disturba il fatto che su un episodio che riguarda l’Inter parlano in un certo modo, di altri episodi che riguardano altre squadre a volte non ne parlano neanche - ha detto il tecnico nerazzurro in un`intervista rilasciata a Sky - Dopo Udine non hanno parlato del gol annullato a Ibrahimovic, in una partita da noi giocata 10 contro 11. Non dico che l’abbiamo condotta, ma quasi, e c’e` stato annullato un gol valido, ma non mi sembra sia stato dato risalto a questo. Capisco che tentino di fare di tutto pur di metterci in difficolta` e farci perdere, pero` credo che bisognerebbe parlare allo stesso modo di tutti gli episodi`.

`Accade a tutti di ricevere qualcosa, ma non perche` un arbitro sia in malafede; questo, dopo quello che e` successo, ormai e` passato e non accade piu`, ma che un arbitro possa sbagliare purtroppo e` capitato e capitera` sempre - ha proseguito - Io non penso di essere antipatico, forse le antipatie le attiro perche` a volte dico delle cose che magari altri non dicono oppure che evitano di dire, a volte uno potrebbe essere banale ed essere simpatico`.

Thursday, February 14, 2008

Soliti sospetti contro l'Inter

da tcom

Buffon, nuova stoccata all'Inter

"Infastiditi? Ora provano certe cose"

Qualche anno fa era la Juventus ad essere accusata di favoritismi, adesso all'Inter è stato spesso associato il concetto di "sudditanza psicologica" degli arbitri nei suoi confronti. Gigi Buffon è intervenuto sulla questione: "Si tratta di corsi e ricorsi storici - ha detto - Sono forti ma mi fa piacere si parli di aiutini nei loro confronti, adesso possono capire come ci si sente ad essere considerati così".

Sempre schietto nel dire quello che pensa, anche quando ha dovuto ammettere che la Juve attuale non sarebbe stata in grado di competere per lo scudetto. Bagno di umiltà che rispecchia la personalità di un campione che ha saputo resistere alle sirene provenienti da altre squadre per rimanere fedele all'ideale bianconero, anche dopo la catastrofe di Calciopoli che ha segnato la storia della Juve con la discesa in B e alla quale è seguita la ricostruzione. Libero da polemiche e oppressioni di sorta, Gianluigi Buffon può, finalmente, togliersi bonariamente qualche sassolino dalla scarpa. L'occasione si è presentata a partire dalla polemica sulla direzione di alcune gare dell'Inter e sui favoritismi che la squadra di Mancini avrebbe ricevuto ultimamente. A parti invertite, rispetto a qualche anno fa, Buffon ha spiegato come ora l'Inter può rendersi conto cosa si prova ad essere accusata da tutti.

Una sensazione che, durante l'era Moggi, era pane quotidiano per una Juve vincente e che dava fastidio. Salvo ammettere la forza assoluta della squadra di Mancini, la stoccata è puntualmente giunta a conclusione di una querelle, con i malumori nerazzurri sull'etichetta di "nuova Juve" affibiatagli, che non ha motivo di esistere. Un affondo, quello di Buffon che presume di porre la parola fine e la tacita accettazione di un sentimento che nel calcio esiste da sempre: l'invidia per chi vince sempre.

Inter: Figo, un messaggio a Mancini

"Mi sto allenando bene già da un po'"

Luis Figo scalpita per tornare in campo, dopo l'infortunio del 4 novembre scorso, e vorrebbe esserci in Champions League contro il Liverpool: "Io sto bene - ha detto - Mi sto allenando bene da un po'". Tuttavia, Mancini nei giorni scorsi era stato piuttosto duro e pessimista sulle possibilità di recupero: "Lui ha la sua opinione". Intanto, gli altri infortunati stanno bene: Maicon, Vieira e Stankovic giocheranno.

La voglia di tornare sul prato verde è tantissima, l'esperienza e la classe di un giocatore come il n° 7 nerazzurro potrebbero essere fondamentali in Champions League, ma per ora lo stop è arrivato dal tecnico, che non lo ritiene pronto per giocare. Il pensiero i Figo è diametralmente opposto a quello di Mancini e non lo nasconde: "Lavoro per tornare presto al mio livello ed essere in campo, quando chi di competenza lo riterrà giusto".
Lui vorrebbe esserci tra meno di una settimana ad Anfield Road, anche partendo dalla panchina, quando l'Inter affronterà il Liverpool: "Io mi sto allenando bene da un po'. Se poi giocherò a Liverpool o in una gara meno importante, per me è uguale". Già sabato ci sarà un'indicazione importante: se verrà convocato e giocherà uno spezzone col Livorno, può sperare, altrimenti la trasferta inglese resterà solo un miraggio.

Maicon, Stankovic e Vieira, invece, saranno in campo ad Anfield. I tre inforunati eccellenti hanno mostrato sicurezza e buona condizione nel test con il Chiasso e dovrebbero giocare tra cinque giorni in Inghilterra. I primi due saranno, con ogni probabilità, titolari, mentre il francese potrebbe andare in panchina con Chivu esterno sinistro a centrocampo.

"Mi sto allenando bene già da un po'"

Luis Figo scalpita per tornare in campo, dopo l'infortunio del 4 novembre scorso, e vorrebbe esserci in Champions League contro il Liverpool: "Io sto bene - ha detto - Mi sto allenando bene da un po'". Tuttavia, Mancini nei giorni scorsi era stato piuttosto duro e pessimista sulle possibilità di recupero: "Lui ha la sua opinione". Intanto, gli altri infortunati stanno bene: Maicon, Vieira e Stankovic giocheranno.

La voglia di tornare sul prato verde è tantissima, l'esperienza e la classe di un giocatore come il n° 7 nerazzurro potrebbero essere fondamentali in Champions League, ma per ora lo stop è arrivato dal tecnico, che non lo ritiene pronto per giocare. Il pensiero i Figo è diametralmente opposto a quello di Mancini e non lo nasconde: "Lavoro per tornare presto al mio livello ed essere in campo, quando chi di competenza lo riterrà giusto".
Lui vorrebbe esserci tra meno di una settimana ad Anfield Road, anche partendo dalla panchina, quando l'Inter affronterà il Liverpool: "Io mi sto allenando bene da un po'. Se poi giocherò a Liverpool o in una gara meno importante, per me è uguale". Già sabato ci sarà un'indicazione importante: se verrà convocato e giocherà uno spezzone col Livorno, può sperare, altrimenti la trasferta inglese resterà solo un miraggio.

Maicon, Stankovic e Vieira, invece, saranno in campo ad Anfield. I tre inforunati eccellenti hanno mostrato sicurezza e buona condizione nel test con il Chiasso e dovrebbero giocare tra cinque giorni in Inghilterra. I primi due saranno, con ogni probabilità, titolari, mentre il francese potrebbe andare in panchina con Chivu esterno sinistro a centrocampo.


Inter, busta con proiettili in sede

Lettera di minacce per favori arbitrali

Dopo le minacce arrivate a più riprese in casa Milan, ecco che ignoti stanno cercando di intimidire anche l'Inter. Una busta contenente due cartucce Flobert e una lettera di minacce è stata recapitata in via Durini a Milano. La missiva, timbrata 12 febbraio, conteneva minacce contro il presidente Moratti e Roberto Mancini per "presunti favori arbitrali". Sulla lettera intimidatoria sta ora indagando la Digos.

Ignoti si sono spinti addirittura ad inviare delle cartucce nella sede dell'Inter per protestare contro i favori arbitrali di cui ha potuto usufruire l'Inter nel corso della stagione. Nella giornata di mercoledì è infatti arrivata in via Durini una missiva con due proiettili accompagnati da una lettera di minacce riservate al presidente Moratti e a Mancini in cui vengono specificati proprio come movente del gesto i vantaggi concessi ai nerazzurri dagli errori arbitrali delle ultime giornate.

Non si tratta purtroppo del primo caso di protesta violenta rivolto ai club milanesi. Un'altra busta contenente una lettera con minacce e pallini da caccia era arrivata sempre all'Inter lo scorso 25 gennaio con insulti anche ai giocatori oltre ai dirigenti. Ma anche al Milan era toccata la stessa sorte. Il 24 gennaio, ma anche lo scroso anno, parliamo del marzo 2007, è stata recapitata una busta intimidatoria in via Turati per protesta contro la campagna acquisti rossonera.

CAMPIONI DEL VIAREGGIO

da tgcom

Balotelli (gn)

L'Inter si aggiudica il 'Viareggio'

Empoli ko ai rigori nella finale bis

Continua la marcia trionfale dell'Inter anche a livello giovanile. La formazione nerazzurra si è aggiudicata il torneo di Viareggio, manifestazione riservata alle squadre Primavera. L'Inter ha sconfitto, nella finale bis, ai calci di rigore l'Empoli. Decisivo l'errore di Hemmy. I 120' si erano chiusi sul 2-2 grazie ai gol di Balotelli (doppietta) per i nerazzurri, di Arvia e Caturano per la squadra toscana.

Era certamente il giocatore più atteso e non ha tradito le aspettative dopo una prima finale nella quale si era mostrato abbastanza sottotono. Nella gara decisiva Mario Balotelli ha, ancora una volta, preso la squadra per mano e l'ha trascinata a un trionfo giunto con sofferenza e carattere al cospetto di un Empoli che ha combattuto fino alla fine dopo essere stato per due volte in vantaggio, per poi uscire sconfitto nella crudele lotteria dei rigori. Il successo nerazzurro porta la firma di Balotelli anche se il portiere Belec è stato tra gli eroi di giornata con il penalty parato a Hemmy che di fatto ha regalato la 'Coppa Carnevale' alla formazione di Esposito. La vittoria nerazzurra è, tuttavia, arrivata da lontano, grazie alle prodezze del baby fenomeno che prima ha pareggiato, su rigore, un penalty segnato da Arvia e poi ha sfoderato una prodezza balistica (calcio di punizione finito all'incrocio dei pali) con il quale, nella ripresa, ha colmato il secondo svantaggio giunto per la rete toscana realizzata da Caturano.

Non fosse stato per un palo e una traversa ostinatamente postisi contro Mario Balotelli, il giovane attaccante nerazzurro avrebbe siglato il successo ancor prima dei calci di rigore con un'altra rovesciata da campione. Alla fine, grande freddezza per entrambe le squadre dagli undici metri con i nerazzurri capaci del 100% nella propria serie, cosa non riuscita altrettanto bene ai toscani che hanno pagato l'imprecisione di Hemmy con una sconfitta amara, giunta al termine di due finali entusiasmanti.

da gazzetta.it

TurboMario fa il mohicano
L'Inter trionfa al Viareggio

I nerazzurri conquistano ai rigori (7-6) il Torneo di Viareggio battendo l'Empoli dopo una finale tiratissima (2-2 al 120'). Balotelli con un nuovo taglio di capelli segna due gol: "Sono felice, ci tenevo a vincere"

Mario Balotelli, 17 anni, scherza dopo il trionfo nel Viareggio. Ansa
Mario Balotelli, 17 anni, scherza dopo il trionfo nel Viareggio. Ansa
VIAREGGIO (Lucca), 13 febbraio 2008 - La festa comincia dopo 120 minuti di gioco e 5 calci di rigore per parte: l’Inter batte l’Empoli 7-6 (2-2 dopo i tempi supplementari) e conquista per la quinta volta il torneo di Viareggio.
GRAN CUORE INTER - "E' stata la vittoria più sofferta e importante della mia carriera - ha dichiarato l’allenatore Vincenzo Esposito -. Quando sembravamo morti siamo sempre rinati". Già, una vittoria soffertissima che i nerazzurri hanno conquistato ancora una volta grazie a Mario Balotelli, protagonista con due gol (il primo dal dischetto e il secondo su punizione) e l’ultimo rigore battuto con la solita freddezza. L’attaccante italo-ghanese, che si è presentato con un taglio di capelli stile mohicano, ha giocato una gran partita e ha sfiorato anche la rete in rovesciata (10’ s.t.). "E’ stato bravissimo Pelagotti - ha commentato Balotelli a fine gara - gli ho fatto i complimenti. Sono felice, ci tenevo a venire qui e a vincere questo titolo".
OPPORTUNITÀ SPRECATA - Eppure l’Empoli ha giocato bene per 90 minuti e ha avuto anche l’occasione per chiudere subito il match (al 15’, sull’1-0: parata di Belec su Caturano): due volte in vantaggio (la prima su rigore con Arvia, molto dubbio come quello concesso all’Inter, la seconda con Caturano), due volte i toscani si sono fatti raggiungere dall’Inter. Meglio i nerazzurri nei supplementari, che nonostante le assenze (tre squalificati e quattro infortunati), i tanti giocatori fuori ruolo e le due espulsioni hanno provato fino alla fine a vincere la partita e ci sono andati vicinissimi con Ribas (l’unico giocatore nella storia del torneo ad aver vinto il Viareggio con due squadre diverse, con l’uruguaiana Juventud nel 2006 e adesso con l’Inter) al 5’ s.t.s (altra parata di Pelagotti). Tensione a fine partita: i giocatori dell’Empoli si sono lamentati per l’esultanza sfacciata degli interisti, in particolare di Balotelli: "E’ venuto davanti alla nostra panchina - ha raccontato Giuseppe Arvia -, ci vuole più rispetto per gli avversari". "Non è vero - ha risposto Mario -, io non faccio queste cose".
dal nostro inviatoFabiana Della Valle

Wednesday, February 13, 2008

Il dopo catania inter 13/02/2008 -12/02/2008

da controcampo

Inter: anche l'ex Cannavaro
è tra gli "amici" di Moratti

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Il capitano azzurro: "Aiutati come la Juve"

Il difensore al 'Messaggero': "Gli ultimi errori arbitrali sono stati pesanti, scoraggiano chi insegue"

Cannavaro: "L'Inter è come la Juve"

Il capitano azzurro parla al Messaggero: "E' forte, ma se la aiutano pure..."


L'Inter come la Juve? Il dilemma che va più di moda nei bar e nei salotti di mezza Italia, per Fabio Cannavaro ha una risposta scontata: "Certo che sì: i nerazzurri sono forti, ma se li aiutano pure...". Dalla Spagna, l'ex difensore bianconero (e nerazzurro) ha detto la sua in un'intervista al Messaggero.

ERRORI... SCONTATI
"Quando vinci diventi antipatico. In più ci sono gli errori degli arbitri: c'erano prima, ci saranno sempre. I direttori di gara non sono extraterrestri, e se i loro sbagli aiutano l'Inter che è in testa, come in questo momento, sono scontate le polemiche. Gli ultimi errori arbitrali in favore della capolista sono stati importanti, pesanti, hanno tolto speranza a chi insegue".

L'EFFETTO CALCIOPOLI
"Purtroppo il dubbio viene alla gente, agli avversari, non certo ai giocatori nerazzurri. Loro sono forti. Dopo quello che è successo alla Juve, con quei contatti esterni al campo, adesso c'è chi ha sospetti sull'Inter. Sono strascichi di Calciopoli, è normale".

GLI SCUDETTI? NOSTRI
"Noi di quella Juve processata e punita sentiamo nostri gli scudetti revocati. Ed è lo stesso ragionamento che fanno i calciatori dell'Inter. Noi siamo arrivati primi perché più forti, le intercettazioni ci interessano poco".

LA VERITA' SU TOTTI
"Basta con questa polemica infinita secondo cui sarei stato io a rifiutare l'impiego parziale di Totti in nazionale. Ero e sono il capitano azzurro, perciò chiedo sempre chiarezza a tutti, questo sì. Lo vorrei ancora al mio fianco, ma capisco che non è facile giocare tante partite, soprattutto dopo un brutto infortunio".


L'Inter attacca: "Tante vittorie, tanti nemici"

Massimo Moratti e Lele Oriali replicano alle accuse dell'ad del Catania Lo Monaco

Dopo le polemiche sugli arbitraggi, l'Inter è di nuovo al centro di una bufera. "Abbiamo molti amici in giro per l'Italia, Lo Monaco è uno dei tanti...": questo è stato il commento sarcastico del presidente Moratti al reclamo avanzato dal Catania (e dal suo amministratore delegato) riguardo la posizione di Materazzi, che secondo i siciliani non avrebbe dovuto giocare la partita di domenica sera perché "quattro giorni prima si era chiamato fuori dalla nazionale per infortunio".

Non ci sta il numero uno di via Durini che tra polemiche arbitrali e attacchi da più fronti non riesce a godersi serenamente il primo posto in classifica e il terzo (probabile) scudetto consecutivo dell'Inter. Moratti, che si trovava a Venezia per partecipare all'inaugurazione di un nuovo Inter club, ha anche aggiunto che "il giudice comunque è stato bravo", riferendosi alla decisione di Gianpaolo Tosel, che si è riservato di studiare bene il ricorso catanese.

Alle dichiarazioni di Moratti ha prontamente replicato lo stesso Lo Monaco: "Non ci tengo a essere amico di Moratti. Sono uno che lavora e che fa il proprio dovere. Mi pare che il presidente dell'Inter continui a fare dichiarazioni sopra le righe. Vorrei vedere cosa avrebbe fatto lui se fosse stato al nostro posto". Dopo le parole dell'ad del Catania, è arrivata la contro-replica del consilente di mercato Lele Oriali: "Siamo meravigliati dall'iniziativa intrapresa dal Catania. Mi sembra una caduta di stile fuori luogo. La verità è che noi diamo fastidio perché vinciamo sempre (le stesse parole spese da Stankovic in conferenza stampo qualche giorno fa, ndr). Certe polemiche sono strumentali, cercano di portarci via quello che siamo convinti di meritarci".

Nelle schermaglie dialettiche, entra a gamba tesa anche Julio Ricardo Cruz, solitamente estraneo alle polemiche extracalcistiche: "Gli arbitri possono sbagliare, ma se accade non è certo colpa nostra - ha detto l'attaccante argentino -. La sudditanza non c'entra e non stanno in piedi nemmeno i paragoni con la Juve di un tempo".


Il Catania fa ricorso contro la vittoria dell'Inter

Per i siciliani Materazzi, infortunato per la Nazionale, non poteva giocare

Adesso ci si mette anche il Catania. Reduce da nuove accuse per gli arbitraggi favorevoli e attaccata duramente da Totti, l'Inter deve ora fare i conti con il ricorso, per la verità un po' campato in aria, dei siciliani. Il Catania sostiene infatti che Materazzi, rimandato a casa dopo la convocazione in Nazionale, non poteva infatti scendere in campo nel posticipo di domenica sera. In realtà il difensore ha risposto alla convocazione ed è poi tornato a casa.

"Non è una ripicca", spiega l'amministratore delegato del Catania, Pietro Lo Monaco. "Esiste una regola. Noi abbiamo un giocatore, Vargas, che viene convocato regolarmente in Nazionale ed è capitato una volta che, nonostante un risentimento, sia dovuto andare lo stesso in Perù, non ha giocato, è tornato e stava bene, ma non l'abbiamo potuto mettere in campo contro il Torino. Ora, se questa normativa viene tacitamente bypassata, a me sta bene, che ce lo dicano. Se la legge è uguale per tutti penso che debba beneficiarne anche il Catania, se la regola non vale per Materazzi allora non vale neanche per Vargas". anche qui il Catania sbaglia. Lo stesso Vargas è sceso in campo in tutti gli incontri col Torino.

Il ricorso è finito nelle mani del giudice sportivo Gianpaolo Tosel che, a sensazione, dovrebbe respingerlo in un amen. L'articolo cui fa riferimento il Catania nel suo ricorso - precisamente il comma 3 dell'articolo 76 delle norme organizzative interne della Figc - riguarda infatti chi non ha "risposto alla convocazione" e non, come nel caso di Materazzi, chi, dopo essersi presentato in ritiro, è stato rimandato a casa dopo un consulto medico.

A favore dell'Inter ci sono tra l'altro illustri precedenti, che risalgono in particolare alla gestione azzurra di Giovanni Trapattoni: in occasione di vari impegni, amichevoli e no, alcuni calciatori (tra i quali Alessandro Del Piero, Francesco Totti, Gianluigi Buffon e Christian Vieri) avevano più volte risposto alle convocazioni per poi lasciare il ritiro per dei malanni riscontrati dai medici azzurri. In un'occasione, tuttavia, la questione aveva sollevato violenti polemiche, quando cioè, Totti era stato sottoposto a una cosiddetta "visita fiscale" a ottobre 2002 prima della gara con la Serbia Montenegro. Il capitano della Roma si era presentato a Coverciano solo per certificare il suo effettivo infortunio. Tanto bastò a fare infuriare i rivali dei giallorossi che, però, non si appellarono mai al giudice sportivo.

Il Catania, insomma, si rassegni, perché il risultato di domenica sarà regolarmente ufficializzato da Tosel. Il testo del comma 3 parla infatti chiaro: "I calciatori che, denunciando un impedimento per infortunio, o comunque, per una infermità non rispondono alla convocazione per l'attività di una squadra nazionale, di una rappresentativa di Lega e di rappresentative dei comitati in occasione di manifestazioni ufficiali, sono automaticamente inibiti a prendere parte, con la squadra della società di appartenenza, alla gara ufficiale immediatamente successiva alla data della convocazione alla quale non hanno risposto".



Totti: "L'Inter non ruba
Ma qualcosa sotto c'è"

Il capitano giallorosso a Sky: "La squadra di Mancini è forte, i giocatori vincono sul campo e sono bravi. Ma un pizzico di sudditanza psicologica penso ci sia. Non penso che l'Inter faccia quello che ha fatto la Juve, però sbagliare sempre dalla stessa parte ti fa pensare"

Francesco Totti, capitano della Roma. Reuters
Francesco Totti, capitano della Roma. Reuters
MILANO, 11 febrraio 2008 - Esiste "sudditanza psicologica" degli arbitri nei confronti dell’Inter. E’ il pensiero del capitano della Roma, Francesco Totti, intervenuto ai microfoni di Sky. "Io penso che un pizzico di sudditanza psicologica ci sia; tutti hanno paura a parlare male in questo momento dell’Inter, se avessero il coraggio e la lealtà di dire quello che vedono sarebbe tutto più facile. Invece negano, e negare l’evidenza penso che sia molto difficile".
MANOVRE - Totti non vuole però parlare di manovre della società nerazzurra: "Penso che l’Inter non c’entri niente; i giocatori vincono sul campo e sono bravi. Anche se qualcosa sotto penso che ci sia, nel senso che hanno piccoli aiutini. Penso che questo c’è stato e ci sarà sempre: accadeva con la Juve, ora c’è l’Inter. Anche se non penso che l’Inter faccia quello che ha fatto la Juve, in quel caso sono uscite le intercettazioni e abbiamo capito la verità, non penso che l’Inter faccia la stessa cosa, loro vincono sul campo.
SBAGLI - Il capitano giallorosso conclude: "Gli arbitri possono sbagliare, non è semplice dirigere novanta minuti e non fare errori. Però sbagliare sempre dalla stessa parte un po’ ti fa pensare, non voglio dire che rubano le partite, ma tu ti alleni tutta la settimana e poi sai che, perché sono forti o succede qualcosa, vincono sempre".

Inter Catania

2 a o per noi grandi polemiche arbitrali

Saturday, February 09, 2008

Inter 9 02 2008

Oggi sul sito della Gazzetta dello Sport


Matthaeus: "Inter, regalati
la Champions per i 100 anni"


L'ex giocatore nerazzurro è in Ghana per la fase finale della Coppa d'Africa: "Studio da allenatore, a maggio prendo il patentino e in estate torno in panchina. Moratti ci mette passione e soldi, così è nata una grande squadra"

Lothar Matthaeus (a destra) insieme a Giovanni Trapattoni con il trofeo scudetto del Salisburgo. Ansa
Lothar Matthaeus (a destra) insieme a Giovanni Trapattoni con il trofeo scudetto del Salisburgo. Ansa
ACCRA (Ghana), 9 febbraio 2008 - Sta sbarcando ad Accra il bel mondo del calcio internazionale, e non solo: dal ministro dello sport francese Bernard Laporte ad allenatori, ex giocatori in cerca di sistemazione, manager dai conti milionari, direttori sportivi. Lothar Matthaeus è arrivato in Ghana da qualche giorno. Che fa il vecchio Lothar, icona dell'Inter trapattoniana fine anni Ottanta e campione del mondo con la Germania ad Italia '90? Studia, il buon Lothar. "Sto frequentando la scuola di allenatori a Colonia. A maggio prendo il patentino e in estate mi vedrete da qualche parte". Un giudizio sulla coppa d'Africa? "Ho seguito la prima fase in televisione e ho visto le ultime partite dal vivo. Il giudizio è positivo. Il calcio africano continua a crescere, soprattutto dal punto di vista tattico. Ai miei tempi c'erano talenti interessanti, mancava però l'organizzazione di gioco. Le cose stanno cambiando. E' merito anche dell'Europa: i calciatori africani vengono a giocare in Inghilterra, Italia, Spagna, Germania, Francia ed imparano". Le squadre migliori? "Ghana, Costa d'Avorio ed Egitto. Dal punto di vista tattico, l'Egitto è la squadra migliore. Gli egiziani hanno anche un forte senso dell'identità. Allenatore egiziano, calciatori che nella maggior parte dei casi giocano nel campionato egiziano. L'identità è importante".
PREMIER AL TOP - A livello mondiale dove si vede oggi il miglior calcio? "Si vede nel Paese dove il calcio è più ricco: Inghilterra. Vent'anni fa il campionato più ricco era quello italiano e infatti tutti i migliori giocatori dell'epoca erano nella vostra serie A". La situazione in Germania? "E' una situazione strana. Abbiamo solo un club di valore internazionale, il Bayern Monaco. Eppure in Germania abbiamo gli stadi più belli in assoluto e la maggior affluenza di spettatori. La Germania dovrebbe essere al livello dell'Inghilterra e invece manca qualcosa".
CENTENARIO INTER - In Italia domina l'Inter. "Massimo Moratti è un presidente appassionato e molto ricco. Metti insieme passione e soldi e avrai una grande squadra". Manca però l'acuto internazionale. "L'Inter è una delle sette squadre che possono vincere la Champions League. Le altre sono Milan, Real Madrid, Barcellona, Arsenal, Chelsea e Manchester United. L'Inter potrebbe fare un grande colpo: vincere nel 2008 e festeggiare nel modo migliore i 100 anni". Il numero 10 del futuro? "Diego del Werder Brema". Kakà? "Kakà è il presente. E per come gioca lo considero un numero 8". I migliori calciatori del momento? "Sono quattro: Ibrahimovic, Kaka, Cristiano Ronaldo e Messi".
dal nostro inviato
Stefano Boldrini


Inter all'assalto:
Gerrard o Aquilani?

Ecco le strategie di Massimo Moratti per mettere a segno in estate un grande colpo a centrocampo come regalo del centenario. Il sogno è la stella del Liverpool. Per arrivare al romanista la chiave può essere Adriano

Steven Gerrard, 27 anni, capitano del Liverpool e dell'Inghilterra. Ap
Steven Gerrard, 27 anni, capitano del Liverpool e dell'Inghilterra. Ap

MILANO, 9 febbraio 2008 - Steven Gerrard o Alberto Aquilani? L'Inter per il centenario vuol farsi un regalo a centrocampo e si prepara all'assalto per impossessarsi di uno dei due gioielli. Il sogno ovviamente è la stella del Liverpool, ma per il romanista l'inserimento di Adriano nella trattativa potrebbe far vacillare Luciano Spalletti. Sulla Gazzetta in edicola oggi le strategie di Massimo Moratti per mettere a segno in estate un grande colpo. Ma non è tutto: per il dopo Figo caccia anche a Quaresma o Nasri.

Figo e Maicon in ritardo
Mancini lancia l'allarme

Il tecnico esclude l'utilizzo del portoghese a Catania ed esprime preoccupazione anche per il brasiliano: "Al momento è difficile pensare che possano giocare contro il Liverpool"

Luis Figo, qui con la moglie Helen, gioca nell'Inter dal 2005. Epa
Luis Figo, qui con la moglie Helen, gioca nell'Inter dal 2005. Epa
APPIANO GENTILE (Como), 9 febbraio 2008 - "Luis non è ancora pronto". Roberto Mancini parla del rientro del portoghese come di un evento ancora lontano, anche in chiave Liverpool. Per Maicon è invece allarme rosso: il difensore è a rischio anche per l'andata degli ottavi di Champions che l'Inter giocherà con il Liverpool il 19 febbario.
NON REGGE I 90' - "Figo non è assolutamente in grado di giocare a Catania - ha detto il tecnico nerazzurro - ed è difficile che possa giocare anche contro il Liverpool. Ci sono ancora 12 giorni per fare il salto di qualità, vediamo come recupererà in settimana. Mercoledì ha giocato contro questa squadra romena (il Brasov, ndr) ma ha evidenziato ancora delle difficoltà, pensavo fosse pronto ma non è ancora così". In realtà l'ex Real Madrid ha detto di sentirsi bene e di essere in grado di giocare almeno uno spezzone di partita... "Un conto è dire che uno si sente bene e che è in grado di giocare uno spezzone di partita - ha ribattuto Mancini - un altro giocare una gara intera. Da quello che ho visto, ora non è in grado di reggere i 90 minuti. È impensabile per esempio che possa giocare una gara intera contro il Liverpool".
IL CASO MAICON - "Lo stesso vale per Maicon - ha detto infatti Mancio - se questa settimana non si dovesse allenare potrebbe anche correre il rischio di non giocare. Non si tratta di un problema muscolare ma di un fastidio all'anca che si trascina da un po' e di cui non si capisce il motivo. È un dolore che va e viene e che si trascina dalla partita col Milan, prima di Natale. A gennaio è tornato, ma a Siena ha avvertito di nuovo fastidio e così anche dopo la partita con la Juve. Quando corre dritto va come un treno, negli spostamenti laterali o quando deve crossare avverte invece dolore". A Catania ci sarà invece Julio Cesar, sfebbrato. "Sta bene - ha assicurato Mancini - e Chivu lo stesso. Stankovic? Sta bene ma non verrà Catania, sarà in campo la settimana prossima con il Livorno e sicuramente a Liverpool".
JULIO C'E' - In porta dovrebbe giocare Julio Cesar, colpito ieri da un leggero attacco febbrile: "Sta bene, così come Chivu. Anche Stankovic migliora, ma non verrà a Catania. Ha avuto solo un affaticamento. Ha giocato tre partite in una settimana e infatti non sarebbe dovuto scendere in campo contro l'Empoli. Poi sono mancati Cordoba e Maicon ed ha giocato lui, sapevamo che potesse esserci qualche rischio a livello di affaticamento".
"TESTA AL CATANIA" - Più si avvicina la sfida ai Reds, più sale la tensione, ma il tecnico mette in guardia: "Non credo che la nostra testa possa essere distratta dal Liverpool perché prima abbiamo due partite abbastanza difficili, a caminciare da quella di domani sera. La nostra mente deve essere solo per il Catania, poi penseremo ad altro. Quella di Baldini è una squadra che gioca bene, hanno un loro tipo di gioco che non cambiano in base all'avversario. Lo hanno dimostrato poco tempo fa a Roma dove si sono giocati la partita a testa alta".
gasport
CATANIA-INTER (20.30)
Catania: la lista dei convocati, ventuno, non comprende Terlizzi. La motivazione ufficiale del Catania è "riacutizzarsi di un problema muscolare". Nella lista è compreso, invece, Martinez, attaccante che si è allenato tutta la settimana in disparte. In difesa potrebbe dunque giocare uno tra Silvestri e l'argentino Silvestre, che adesso è provvisto del transfer, appena arrivato in sede. Fuori causa, invece, Rocco Sabato ancora alle prese con problemi alla caviglia che sta, comunque, smaltendo. Dubbi a centrocampo: favoriti per i tre posti Baiocco, Edusei, Tedesco, con Izco e Biaganti che sembrano destinati alla panchina (g.f.)
Inter: Figo e Maicon non sono convocati e rischiano di non essere pronti nemmeno per Liverpool; Stankovic invece migliora e la sua situazione lascia un certo ottimismo. Julio Cesar non ha più la febbre e dovrebbe quindi essere tra i pali. In attacco la solita coppia: Cruz-Ibrahimovic.

Da tgCom

Mancini boccia Figo, allarme Maicon

"Non siamo distratti dal Liverpool"

Alla vigilia della trasferta di Catania, Mancini tranquillizza il presidente Moratti sul timore che la squadra stia già pensando alla sfida di Champions con il Liverpool. "Non siamo distratti - ha detto il tecnico nerazzurro -. La nostra mente deve essere solo per il Catania". Contro gli etnei non ci saranno però Figo e Maicon, entrambi a rischio anche per la gara con gli inglesi. "Luis non è ancora in grado di giocare".

Sembrava fosse finalmente giunta l'ora di rivedere in campo Luis Figo, ed invece, nonostante il portoghese si dica pronto, Mancini preferisce tenerlo ancora a riposo. "Non è ancora in grado di giocare - ha tagliato corto il Mancio-. Purtroppo la vedo difficile che possa recuperare persino per il Liverpool, però ci sono ancora 12 giorni, magari può ancora fare un salto di qualità. Mercoledì ha giocato contro l'amichevole contro squadra rumena, purtroppo ha ancora un po' di difficoltà. Sinceramente speravamo potesse essere già pronto, così non credo assolutamente". Nella stessa condizione si trova pure Maicon, che si trascina un dolore all'anca fin dal derby del 23 dicembre scorso. "Maicon, se non inizia ad allenarsi con il gruppo la prossima settimana, non potrà giocare dall'inizio in Inghilterra - ha spiegato l'allenatore marchigiano-. Ha l'anca sbilenca, da un po' di tempo si trascina questo problema, non si riesce a capire bene il perché, gli torna e gli passa".

A Catania ci saranno invece Julio Cesar e Chivu che hanno recuperato mentre Stankovic, che soffre per un affaticamento, non è stato convocato per il match con gli etnei. Mancini non si preoccupa poi del fatto che l'Inter, come ha detto proprio il centrocampista serbo poche ore fa, iniziando a vincere sia diventata antipatica: "Si può tutto nella vita...". E sulla mancata assegnazione di riconoscimenti personali, come la panchina d'oro, il Mancio minimizza. "Preferisco vincere il campionato. È la sola cosa che conta: i premi personali non sono la cosa importante". E i nerazzurri possono allungare ulteriormente il passo già domenica a Catania, quando scenderanno in campo conoscendo già il risultato della Roma.

La svolta del Mancio:vuole Aquilani

Ora il giallorosso è preferito a Diarra

Per mesi è andato in pressing su Moratti per Diarra, il nome giusto per il centrocampo nerazzurro. Ora, Roberto Mancini è deciso a sfruttare l'assist di un altro suo pupillo e cambiare rotta. Alberto Aquilani ha aperto uno spiraglio, confessando di essere attratto dall'idea di giocare nella mediana dell'Inter, ed è diventato l'obiettivo numero uno del tecnico jesino. La Roma vuole blindarlo, ma c'è margine per un blitz.

"Io in quel centrocampo mi ci vedo...". Parola di Alberto Aquilani, che pochi giorni fa aveva lasciato intendere di non essere indifferente al fascino nerazzurro, all'idea di poter far parte di una squadra tanto forte. Un assist, bello e buono, come quelli che più di una volta sono usciti dal suo piede per lanciare Totti e compagnia. Roberto Mancini era uno che la porta la vedeva, in grado di sfruttare con prontezza e acume tattico il lavoro di un mediano come il giallorosso. Ecco, quindi, il tecnico dell'Inter in fuga verso un sogno. Moratti ha già ricevuto la prima spinta. Il presidente nerazzurro avrà pensato che quell'allenatore tanto insistente e perfezionista lo stesse contattando per ribadirgli che, va benissimo Quaresma, ma prima di ogni altro acquisto è necessario stanziare una cifra appropriata per strappare Mamadou Diarra al Real Madrid. Una frenata preventiva, già ascoltata più volte e reccepita a dovere dal numero uno di via Durini. Al contrario di quanto ipotizzato, però, stavolta la voce era diversa: quasi un sospiro da figlio in vena di chiedere regali al babbo in partenza, un soffio che potesse far capire che era cambiato il vento. Alberto Aquilani è sempre stato un giocatore stimato da Mancini, forse anche più del compagno De Rossi. Ora che si sa dell'attrazione del giallorosso nei confronti della Beneamata, è il momento di muovere passi decisi verso il matrimonio tanto desiderato.

La Roma non è dell'idea di lasciar partire l'altra metà del cielo, colui che insieme al futuro capitano dovrebbe rappresentare il simbolo del club negli anni venturi. Rosella Sensi non ha gradito l'uscita del centrocampista, ma ha scelto di soprassedere e puntare a trovare un accordo immediato per il prolungamento, in modo da siglare un contratto che attribuisca ufficialmente ad Aquilani quel ruolo di leader di cui si parlava. Mancini lo sa e conosce persino l'unico modo per portare il giocatore sotto la Madonnina: una toccata e fuga presidenziale, capace di far propendere il romanista per un trasferimento a Milano. Moratti è scettico, anche per il rapporto che lega i due club, ma ci sta pensando e non è detto che non si muova. Intanto, il cambio di rotta del tecnico pare definitivo.

da controcampo.mediaset.it

Mancini "boccia" Figo e Maicon

"Non ci saranno a Catania e forse nemmeno a Liverpool"


Brutte notizie in casa Inter. Mancini in conferenza stampa annuncia: niente rientro per Figo e allarme rosso per Maicon. I due non ci saranno a Catania, ma sono rischio anche per l'andata degli ottavi di Champions che l'Inter giocherà con il Liverpool il 19 febbario. Almeno stando alle parole del tecnico nerazzurro. "Figo non è assolutamente in grado di giocare a Catania" ha detto Mancini, "ed è difficile che possa giocare anche contro il Liverpool. Ci sono ancora 12 giorni per fare il salto di qualità, vediamo come recupererà in settimana. Mercoledì ha giocato contro i romeni del Brasov, ma ha evidenziato ancora delle difficoltà, pensavo fosse pronto ma non è ancora così".

Quella del tecnico suona come una bocciatura per il portoghese, che in vista della gara di Catania aveva detto di sentirsi bene e di essere in grado di giocare almeno uno spezzone di partita. Mancini però la pensa diversamente: "Un conto è dire che uno si sente bene e che è in grado di giocare uno spezzone di partita, un altro giocare una gara intera. Da quello che ho visto, ora non è in grado di reggere i 90 minuti. E' impensabile per esempio che possa giocare una gara intera contro il Liverpool".

L'allarme riguarda anche Maicon: "Se questa settimana non si dovesse allenare potrebbe anche correre il rischio di non giocare in Champions. Non si tratta di un problema muscolare ma di un fastidio all'anca che si trascina da un po' e di cui non si capisce il motivo. E' un dolore che va e viene e che si trascina dalla partita col Milan, prima di Natale. A gennaio è tornato, ma a Siena ha avvertito di nuovo fastidio e così anche dopo la partita con la Juve. Quando corre dritto va come un treno, negli spostamenti laterali o quando deve crossare avverte invece dolore".

A Catania ci sarà invece Julio Cesar, sfebbrato. "Sta bene" ha assicurato Mancini, "e lo stesso vale per Chivu. Stankovic? Sta bene ma non verrà a Catania, sarà in campo la settimana prossima con il Livorno e sicuramente a Liverpool".

E l'Inter ci prova per Amauri

Oltre a Juve, Milan, Chelsea e Barcellona ora ci sono anche i nerazzurri

di Saverio Grimaldi

Tutti alla corte del signor Amauri. Che vuole la Champions e aspetta che qualcuno possa offrirgliela. La lista per aver l'attaccante del Palermo si allunga di giorno in giorno. E come potrebbe essere il contrario? L'agente del giocatore, Mariano Grimaldi, ha più volte detto che il giocatore a fine stagione cambierà casacca.
Taccuino alla mano quindi per segnare quali sono i club che si stanno dando una mossa per assicurarselo prima degli altri. Si era parlato, in prima battuta, di Juventus e Milan, poi dall'estero sono arrivate voci di interessamento: Chelsea (che è si esposto anche da un punto di vista economico) e Barcellona.
La novità dell'ultima ora si chiama Inter. Anche i nerazzurri hanno messo gli occhi. E a molti quella coppia d'attacco potenzialmente formata da Ibrahimovic e Amauri stesso preannuncia lieti eventi: gol a valanga. La società di via Durini lo segue con interesse sin dai tempi del Chievo e ora è decisa a farsi largo tra le pretendenti. Ma le novità non sono certo terminate con l'interessamento per Amauri.

A confermare il tutto ci sono anche le parole del suo tecnico Guidolin: "Troppe voci intorno a lui, potrebbe distrarsi. Speriamo sia solido mentalmente e riesca a mantenere la concentrazione. Ogni giorno i giornali parlano di lui, lo accostano ai più grandi club europei. Io voglio un gran bene ad Amauri e spero che a giugno possa realizzare il suo sogno che è quello di indossare la maglia di un grande club. Comunque voglio sottolineare che il suo obiettivo è andare a giocare in un grande club, non che i quotidiani parlino costantemente di lui".

È il centrocampo l'altro nodo da sciogliere. E allora ecco l?idea che gira da qualche tempo nella mente della società: Alberto Aquilani, centrocampista giovane (classe 1984) della Roma.
E poi, come dimenticare il vero sogno: Steven Gerrard, il capitano del Liverpool e della Nazionale di Fabio Capello. Tra tutto questo via vai di nomi e opzioni, rimane da risolvere anche la questione di Adriano che probabilmente dirà addio all'Inter.