Saturday, February 09, 2008

Inter 9 02 2008

Oggi sul sito della Gazzetta dello Sport


Matthaeus: "Inter, regalati
la Champions per i 100 anni"


L'ex giocatore nerazzurro è in Ghana per la fase finale della Coppa d'Africa: "Studio da allenatore, a maggio prendo il patentino e in estate torno in panchina. Moratti ci mette passione e soldi, così è nata una grande squadra"

Lothar Matthaeus (a destra) insieme a Giovanni Trapattoni con il trofeo scudetto del Salisburgo. Ansa
Lothar Matthaeus (a destra) insieme a Giovanni Trapattoni con il trofeo scudetto del Salisburgo. Ansa
ACCRA (Ghana), 9 febbraio 2008 - Sta sbarcando ad Accra il bel mondo del calcio internazionale, e non solo: dal ministro dello sport francese Bernard Laporte ad allenatori, ex giocatori in cerca di sistemazione, manager dai conti milionari, direttori sportivi. Lothar Matthaeus è arrivato in Ghana da qualche giorno. Che fa il vecchio Lothar, icona dell'Inter trapattoniana fine anni Ottanta e campione del mondo con la Germania ad Italia '90? Studia, il buon Lothar. "Sto frequentando la scuola di allenatori a Colonia. A maggio prendo il patentino e in estate mi vedrete da qualche parte". Un giudizio sulla coppa d'Africa? "Ho seguito la prima fase in televisione e ho visto le ultime partite dal vivo. Il giudizio è positivo. Il calcio africano continua a crescere, soprattutto dal punto di vista tattico. Ai miei tempi c'erano talenti interessanti, mancava però l'organizzazione di gioco. Le cose stanno cambiando. E' merito anche dell'Europa: i calciatori africani vengono a giocare in Inghilterra, Italia, Spagna, Germania, Francia ed imparano". Le squadre migliori? "Ghana, Costa d'Avorio ed Egitto. Dal punto di vista tattico, l'Egitto è la squadra migliore. Gli egiziani hanno anche un forte senso dell'identità. Allenatore egiziano, calciatori che nella maggior parte dei casi giocano nel campionato egiziano. L'identità è importante".
PREMIER AL TOP - A livello mondiale dove si vede oggi il miglior calcio? "Si vede nel Paese dove il calcio è più ricco: Inghilterra. Vent'anni fa il campionato più ricco era quello italiano e infatti tutti i migliori giocatori dell'epoca erano nella vostra serie A". La situazione in Germania? "E' una situazione strana. Abbiamo solo un club di valore internazionale, il Bayern Monaco. Eppure in Germania abbiamo gli stadi più belli in assoluto e la maggior affluenza di spettatori. La Germania dovrebbe essere al livello dell'Inghilterra e invece manca qualcosa".
CENTENARIO INTER - In Italia domina l'Inter. "Massimo Moratti è un presidente appassionato e molto ricco. Metti insieme passione e soldi e avrai una grande squadra". Manca però l'acuto internazionale. "L'Inter è una delle sette squadre che possono vincere la Champions League. Le altre sono Milan, Real Madrid, Barcellona, Arsenal, Chelsea e Manchester United. L'Inter potrebbe fare un grande colpo: vincere nel 2008 e festeggiare nel modo migliore i 100 anni". Il numero 10 del futuro? "Diego del Werder Brema". Kakà? "Kakà è il presente. E per come gioca lo considero un numero 8". I migliori calciatori del momento? "Sono quattro: Ibrahimovic, Kaka, Cristiano Ronaldo e Messi".
dal nostro inviato
Stefano Boldrini


Inter all'assalto:
Gerrard o Aquilani?

Ecco le strategie di Massimo Moratti per mettere a segno in estate un grande colpo a centrocampo come regalo del centenario. Il sogno è la stella del Liverpool. Per arrivare al romanista la chiave può essere Adriano

Steven Gerrard, 27 anni, capitano del Liverpool e dell'Inghilterra. Ap
Steven Gerrard, 27 anni, capitano del Liverpool e dell'Inghilterra. Ap

MILANO, 9 febbraio 2008 - Steven Gerrard o Alberto Aquilani? L'Inter per il centenario vuol farsi un regalo a centrocampo e si prepara all'assalto per impossessarsi di uno dei due gioielli. Il sogno ovviamente è la stella del Liverpool, ma per il romanista l'inserimento di Adriano nella trattativa potrebbe far vacillare Luciano Spalletti. Sulla Gazzetta in edicola oggi le strategie di Massimo Moratti per mettere a segno in estate un grande colpo. Ma non è tutto: per il dopo Figo caccia anche a Quaresma o Nasri.

Figo e Maicon in ritardo
Mancini lancia l'allarme

Il tecnico esclude l'utilizzo del portoghese a Catania ed esprime preoccupazione anche per il brasiliano: "Al momento è difficile pensare che possano giocare contro il Liverpool"

Luis Figo, qui con la moglie Helen, gioca nell'Inter dal 2005. Epa
Luis Figo, qui con la moglie Helen, gioca nell'Inter dal 2005. Epa
APPIANO GENTILE (Como), 9 febbraio 2008 - "Luis non è ancora pronto". Roberto Mancini parla del rientro del portoghese come di un evento ancora lontano, anche in chiave Liverpool. Per Maicon è invece allarme rosso: il difensore è a rischio anche per l'andata degli ottavi di Champions che l'Inter giocherà con il Liverpool il 19 febbario.
NON REGGE I 90' - "Figo non è assolutamente in grado di giocare a Catania - ha detto il tecnico nerazzurro - ed è difficile che possa giocare anche contro il Liverpool. Ci sono ancora 12 giorni per fare il salto di qualità, vediamo come recupererà in settimana. Mercoledì ha giocato contro questa squadra romena (il Brasov, ndr) ma ha evidenziato ancora delle difficoltà, pensavo fosse pronto ma non è ancora così". In realtà l'ex Real Madrid ha detto di sentirsi bene e di essere in grado di giocare almeno uno spezzone di partita... "Un conto è dire che uno si sente bene e che è in grado di giocare uno spezzone di partita - ha ribattuto Mancini - un altro giocare una gara intera. Da quello che ho visto, ora non è in grado di reggere i 90 minuti. È impensabile per esempio che possa giocare una gara intera contro il Liverpool".
IL CASO MAICON - "Lo stesso vale per Maicon - ha detto infatti Mancio - se questa settimana non si dovesse allenare potrebbe anche correre il rischio di non giocare. Non si tratta di un problema muscolare ma di un fastidio all'anca che si trascina da un po' e di cui non si capisce il motivo. È un dolore che va e viene e che si trascina dalla partita col Milan, prima di Natale. A gennaio è tornato, ma a Siena ha avvertito di nuovo fastidio e così anche dopo la partita con la Juve. Quando corre dritto va come un treno, negli spostamenti laterali o quando deve crossare avverte invece dolore". A Catania ci sarà invece Julio Cesar, sfebbrato. "Sta bene - ha assicurato Mancini - e Chivu lo stesso. Stankovic? Sta bene ma non verrà Catania, sarà in campo la settimana prossima con il Livorno e sicuramente a Liverpool".
JULIO C'E' - In porta dovrebbe giocare Julio Cesar, colpito ieri da un leggero attacco febbrile: "Sta bene, così come Chivu. Anche Stankovic migliora, ma non verrà a Catania. Ha avuto solo un affaticamento. Ha giocato tre partite in una settimana e infatti non sarebbe dovuto scendere in campo contro l'Empoli. Poi sono mancati Cordoba e Maicon ed ha giocato lui, sapevamo che potesse esserci qualche rischio a livello di affaticamento".
"TESTA AL CATANIA" - Più si avvicina la sfida ai Reds, più sale la tensione, ma il tecnico mette in guardia: "Non credo che la nostra testa possa essere distratta dal Liverpool perché prima abbiamo due partite abbastanza difficili, a caminciare da quella di domani sera. La nostra mente deve essere solo per il Catania, poi penseremo ad altro. Quella di Baldini è una squadra che gioca bene, hanno un loro tipo di gioco che non cambiano in base all'avversario. Lo hanno dimostrato poco tempo fa a Roma dove si sono giocati la partita a testa alta".
gasport
CATANIA-INTER (20.30)
Catania: la lista dei convocati, ventuno, non comprende Terlizzi. La motivazione ufficiale del Catania è "riacutizzarsi di un problema muscolare". Nella lista è compreso, invece, Martinez, attaccante che si è allenato tutta la settimana in disparte. In difesa potrebbe dunque giocare uno tra Silvestri e l'argentino Silvestre, che adesso è provvisto del transfer, appena arrivato in sede. Fuori causa, invece, Rocco Sabato ancora alle prese con problemi alla caviglia che sta, comunque, smaltendo. Dubbi a centrocampo: favoriti per i tre posti Baiocco, Edusei, Tedesco, con Izco e Biaganti che sembrano destinati alla panchina (g.f.)
Inter: Figo e Maicon non sono convocati e rischiano di non essere pronti nemmeno per Liverpool; Stankovic invece migliora e la sua situazione lascia un certo ottimismo. Julio Cesar non ha più la febbre e dovrebbe quindi essere tra i pali. In attacco la solita coppia: Cruz-Ibrahimovic.

Da tgCom

Mancini boccia Figo, allarme Maicon

"Non siamo distratti dal Liverpool"

Alla vigilia della trasferta di Catania, Mancini tranquillizza il presidente Moratti sul timore che la squadra stia già pensando alla sfida di Champions con il Liverpool. "Non siamo distratti - ha detto il tecnico nerazzurro -. La nostra mente deve essere solo per il Catania". Contro gli etnei non ci saranno però Figo e Maicon, entrambi a rischio anche per la gara con gli inglesi. "Luis non è ancora in grado di giocare".

Sembrava fosse finalmente giunta l'ora di rivedere in campo Luis Figo, ed invece, nonostante il portoghese si dica pronto, Mancini preferisce tenerlo ancora a riposo. "Non è ancora in grado di giocare - ha tagliato corto il Mancio-. Purtroppo la vedo difficile che possa recuperare persino per il Liverpool, però ci sono ancora 12 giorni, magari può ancora fare un salto di qualità. Mercoledì ha giocato contro l'amichevole contro squadra rumena, purtroppo ha ancora un po' di difficoltà. Sinceramente speravamo potesse essere già pronto, così non credo assolutamente". Nella stessa condizione si trova pure Maicon, che si trascina un dolore all'anca fin dal derby del 23 dicembre scorso. "Maicon, se non inizia ad allenarsi con il gruppo la prossima settimana, non potrà giocare dall'inizio in Inghilterra - ha spiegato l'allenatore marchigiano-. Ha l'anca sbilenca, da un po' di tempo si trascina questo problema, non si riesce a capire bene il perché, gli torna e gli passa".

A Catania ci saranno invece Julio Cesar e Chivu che hanno recuperato mentre Stankovic, che soffre per un affaticamento, non è stato convocato per il match con gli etnei. Mancini non si preoccupa poi del fatto che l'Inter, come ha detto proprio il centrocampista serbo poche ore fa, iniziando a vincere sia diventata antipatica: "Si può tutto nella vita...". E sulla mancata assegnazione di riconoscimenti personali, come la panchina d'oro, il Mancio minimizza. "Preferisco vincere il campionato. È la sola cosa che conta: i premi personali non sono la cosa importante". E i nerazzurri possono allungare ulteriormente il passo già domenica a Catania, quando scenderanno in campo conoscendo già il risultato della Roma.

La svolta del Mancio:vuole Aquilani

Ora il giallorosso è preferito a Diarra

Per mesi è andato in pressing su Moratti per Diarra, il nome giusto per il centrocampo nerazzurro. Ora, Roberto Mancini è deciso a sfruttare l'assist di un altro suo pupillo e cambiare rotta. Alberto Aquilani ha aperto uno spiraglio, confessando di essere attratto dall'idea di giocare nella mediana dell'Inter, ed è diventato l'obiettivo numero uno del tecnico jesino. La Roma vuole blindarlo, ma c'è margine per un blitz.

"Io in quel centrocampo mi ci vedo...". Parola di Alberto Aquilani, che pochi giorni fa aveva lasciato intendere di non essere indifferente al fascino nerazzurro, all'idea di poter far parte di una squadra tanto forte. Un assist, bello e buono, come quelli che più di una volta sono usciti dal suo piede per lanciare Totti e compagnia. Roberto Mancini era uno che la porta la vedeva, in grado di sfruttare con prontezza e acume tattico il lavoro di un mediano come il giallorosso. Ecco, quindi, il tecnico dell'Inter in fuga verso un sogno. Moratti ha già ricevuto la prima spinta. Il presidente nerazzurro avrà pensato che quell'allenatore tanto insistente e perfezionista lo stesse contattando per ribadirgli che, va benissimo Quaresma, ma prima di ogni altro acquisto è necessario stanziare una cifra appropriata per strappare Mamadou Diarra al Real Madrid. Una frenata preventiva, già ascoltata più volte e reccepita a dovere dal numero uno di via Durini. Al contrario di quanto ipotizzato, però, stavolta la voce era diversa: quasi un sospiro da figlio in vena di chiedere regali al babbo in partenza, un soffio che potesse far capire che era cambiato il vento. Alberto Aquilani è sempre stato un giocatore stimato da Mancini, forse anche più del compagno De Rossi. Ora che si sa dell'attrazione del giallorosso nei confronti della Beneamata, è il momento di muovere passi decisi verso il matrimonio tanto desiderato.

La Roma non è dell'idea di lasciar partire l'altra metà del cielo, colui che insieme al futuro capitano dovrebbe rappresentare il simbolo del club negli anni venturi. Rosella Sensi non ha gradito l'uscita del centrocampista, ma ha scelto di soprassedere e puntare a trovare un accordo immediato per il prolungamento, in modo da siglare un contratto che attribuisca ufficialmente ad Aquilani quel ruolo di leader di cui si parlava. Mancini lo sa e conosce persino l'unico modo per portare il giocatore sotto la Madonnina: una toccata e fuga presidenziale, capace di far propendere il romanista per un trasferimento a Milano. Moratti è scettico, anche per il rapporto che lega i due club, ma ci sta pensando e non è detto che non si muova. Intanto, il cambio di rotta del tecnico pare definitivo.

da controcampo.mediaset.it

Mancini "boccia" Figo e Maicon

"Non ci saranno a Catania e forse nemmeno a Liverpool"


Brutte notizie in casa Inter. Mancini in conferenza stampa annuncia: niente rientro per Figo e allarme rosso per Maicon. I due non ci saranno a Catania, ma sono rischio anche per l'andata degli ottavi di Champions che l'Inter giocherà con il Liverpool il 19 febbario. Almeno stando alle parole del tecnico nerazzurro. "Figo non è assolutamente in grado di giocare a Catania" ha detto Mancini, "ed è difficile che possa giocare anche contro il Liverpool. Ci sono ancora 12 giorni per fare il salto di qualità, vediamo come recupererà in settimana. Mercoledì ha giocato contro i romeni del Brasov, ma ha evidenziato ancora delle difficoltà, pensavo fosse pronto ma non è ancora così".

Quella del tecnico suona come una bocciatura per il portoghese, che in vista della gara di Catania aveva detto di sentirsi bene e di essere in grado di giocare almeno uno spezzone di partita. Mancini però la pensa diversamente: "Un conto è dire che uno si sente bene e che è in grado di giocare uno spezzone di partita, un altro giocare una gara intera. Da quello che ho visto, ora non è in grado di reggere i 90 minuti. E' impensabile per esempio che possa giocare una gara intera contro il Liverpool".

L'allarme riguarda anche Maicon: "Se questa settimana non si dovesse allenare potrebbe anche correre il rischio di non giocare in Champions. Non si tratta di un problema muscolare ma di un fastidio all'anca che si trascina da un po' e di cui non si capisce il motivo. E' un dolore che va e viene e che si trascina dalla partita col Milan, prima di Natale. A gennaio è tornato, ma a Siena ha avvertito di nuovo fastidio e così anche dopo la partita con la Juve. Quando corre dritto va come un treno, negli spostamenti laterali o quando deve crossare avverte invece dolore".

A Catania ci sarà invece Julio Cesar, sfebbrato. "Sta bene" ha assicurato Mancini, "e lo stesso vale per Chivu. Stankovic? Sta bene ma non verrà a Catania, sarà in campo la settimana prossima con il Livorno e sicuramente a Liverpool".

E l'Inter ci prova per Amauri

Oltre a Juve, Milan, Chelsea e Barcellona ora ci sono anche i nerazzurri

di Saverio Grimaldi

Tutti alla corte del signor Amauri. Che vuole la Champions e aspetta che qualcuno possa offrirgliela. La lista per aver l'attaccante del Palermo si allunga di giorno in giorno. E come potrebbe essere il contrario? L'agente del giocatore, Mariano Grimaldi, ha più volte detto che il giocatore a fine stagione cambierà casacca.
Taccuino alla mano quindi per segnare quali sono i club che si stanno dando una mossa per assicurarselo prima degli altri. Si era parlato, in prima battuta, di Juventus e Milan, poi dall'estero sono arrivate voci di interessamento: Chelsea (che è si esposto anche da un punto di vista economico) e Barcellona.
La novità dell'ultima ora si chiama Inter. Anche i nerazzurri hanno messo gli occhi. E a molti quella coppia d'attacco potenzialmente formata da Ibrahimovic e Amauri stesso preannuncia lieti eventi: gol a valanga. La società di via Durini lo segue con interesse sin dai tempi del Chievo e ora è decisa a farsi largo tra le pretendenti. Ma le novità non sono certo terminate con l'interessamento per Amauri.

A confermare il tutto ci sono anche le parole del suo tecnico Guidolin: "Troppe voci intorno a lui, potrebbe distrarsi. Speriamo sia solido mentalmente e riesca a mantenere la concentrazione. Ogni giorno i giornali parlano di lui, lo accostano ai più grandi club europei. Io voglio un gran bene ad Amauri e spero che a giugno possa realizzare il suo sogno che è quello di indossare la maglia di un grande club. Comunque voglio sottolineare che il suo obiettivo è andare a giocare in un grande club, non che i quotidiani parlino costantemente di lui".

È il centrocampo l'altro nodo da sciogliere. E allora ecco l?idea che gira da qualche tempo nella mente della società: Alberto Aquilani, centrocampista giovane (classe 1984) della Roma.
E poi, come dimenticare il vero sogno: Steven Gerrard, il capitano del Liverpool e della Nazionale di Fabio Capello. Tra tutto questo via vai di nomi e opzioni, rimane da risolvere anche la questione di Adriano che probabilmente dirà addio all'Inter.

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