Monday, January 05, 2009

6 01 2009 Tutto su F.C.Internazionale

da gazzetta.it

"La multa? Chiedete all'Inter..."
"Adriano resta sicuramente all'Inter, non ci sono novità". Gilmar Rinaldi prova ancora a fare chiarezza sul futuro dell'attaccante dell'Inter. Il procuratore del brasiliano torna sulle polemiche che hanno visto protagonista Adriano, ma la sua intenzione è quella di gettare acqua sul fuoco. "Non c'è nessuna polemica, nessun caso. Basta fare polemiche. Sono io l'unico deputato a parlare per Adriano e vi ripeto che non è successo nulla - afferma intervistato da calciomercato.it -. È arrivato tardi alla ripresa degli allenamenti il 2 gennaio? Basta leggere il comunicato pubblicato dall'Inter dove è spiegato tutto. Per quanto riguarda la multa, dovete chiedere all'Inter, non a me".

Julio Cesar: "Vorrei vincere
la Champions senza parare"

Il portiere dell'Inter concentrato sui prossimi impegni di campionato: "Il Manchester? Più che a Ronaldo e Rooney penso ad Acquafresca. Dobbiamo ripartire con tre punti: la gara più difficile è proprio la prima del nuovo anno, quella contro il Cagliari".

Julio Cesar: uno dei protagonisti della stagione nerazzurra
Julio Cesar: uno dei protagonisti della stagione nerazzurra
APPIANO GENTILE (Como), 6 gennaio 2009 - Julio Cesar, cosa prova a essere il miglior portiere del campionato?
"Il miglior portiere del campionato è sempre quello della squadra migliore. Anche se il nostro è un ruolo particolare, che spesso viene giudicato a parte e nel quale l’errore è sempre più evidente rispetto ad altri ruoli, nel calcio moderno è il gioco di squadra che condiziona le nostre prestazioni. Parlare di miglior portiere o di difesa migliore credo sia un concetto un po’, come dire, vecchio, perché la fase difensiva non può essere esclusivo lavoro per i 4 o i 3 o i 5 difensori più il portiere".
Beh, certo, se si fa pressing...
"Ecco allora che il concetto di difesa parte dagli attaccanti, così come il gioco offensivo, anche se pochi lo sottolineano ancora, può iniziare da una buona rimessa del portiere stesso in base alle indicazioni del tecnico, che può voler giocare lungo o corto in fase di impostazione. Comunque, se la critica mi giudica il migliore in questo scorcio del campionato, ringrazio, mi fa piacere a livello personale e come rappresentante dell’Inter, perché vuol dire che sino a oggi siamo stati la squadra migliore. Tuttavia le critiche, siano esse positive o negative, non condizionano il mio atteggiamento: io lavoro perché mi hanno insegnato che nel calcio è facile arrivare al top, ma è molto più difficile restarci con continuità ed io è questo ciò che più desidero, per me e per la mia squadra".
Con l’arrivo di Josè Mourinho è cambiata l’organizzazione difensiva?
"Premettendo che non mi piace mai fare confronti fra l’allenatore di prima e quello di oggi, perché con entrambi ho avuto e ho ottimi rapporti, credo che, calcisticamente parlando, sia più corretto dire che è cambiata la preparazione al gioco e alla partita, sia nella fase difensiva che nella fase offensiva. Ogni allenatore ha il suo modo di lavorare, quindi la sua personalità, il suo carattere, il suo modo di volere la squadra. Come dicevo prima, la fase difensiva non è più slegata dal resto del gioco".
Qual è il momento svolta della sua carriera?
"Penso a quando abbiamo vinto lo scudetto a Siena. In quella stagione ho potuto dimostrare le mie qualità terminando il lavoro con un bellissimo successo".
Ma lo scudetto di Siena è stata anche la svolta per l’Inter?
"E’ stato decisivo soprattutto per la squadra. Da quel momento, da quella stagione record, è nata l’Inter di oggi. Anche se io non conoscevo molto l’Inter di prima, visto che questa è solo la mia quarta stagione in Italia, una vittoria del campionato con tanti record aiuta a maturare, ad avere sempre maggior consapevolezza nei propri mezzi".
Per essere quello che oggi è, il portiere dell’Inter che comanda in Italia e il portiere titolare del Brasile che vuole vincere i prossimi Mondiali, ha fatto tanti sacrifici? Il più grosso?
"Non credo di aver fatto tanti sacrifici. Il giusto. Quelli che fanno tutti i ragazzi che iniziano a giocare a calcio per passione, per istinto, e poi trasformano la passione e l’istinto in un mestiere. La parte più difficile, invece, è rappresentata dai primi sei mesi in Italia, quelli al Chievo Verona. Non ho giocato e, non giocando, non sono stato più chiamato in Nazionale. Non è stato facile. Dopo essere stato acquistato dall’Inter a gennaio potevo restare ancora sei mesi in Brasile oppure venire subito in Italia. Ho scelto la seconda soluzione: sapevo che sarebbe stato un rischio, però ho fatto un investimento su me stesso, sulle mia possibilità. Per fortuna, ma la fortuna va sempre inseguita, è andata come sognavo io".
C’è un gol subìto che vorrebbe cancellare?
"Sono tanti i gol che vorrei cancellare, difficile fare una scelta, perché il gol che il portiere non vorrebbe mai prendere serve per imparare ancora, per crescere attraverso gli errori per non ripeterli più. E’ il destino del nostro ruolo, l’essenza stessa: non esiste gol senza errore, quindi non esiste portiere senza errore. Qualcosa si sbaglia sempre, tecnicamente, e poi sull’errore si lavora durante gli allenamenti per evitarli in altre gare".
Ci sarà almeno un attaccante che non vorrebbe più trovare sulla sua strada...
"Se devo essere sincero, e quando parlo sono sincero perché parlo poco, mi piace giocare contro gli attaccanti più forti. E’ uno stimolo in più per preparare al meglio la gara, per tenere alta la pressione, per sentirsi ancora più motivato alla sfida. E poi più sono grandi e importanti più si conoscono. E’ l’altra faccia dell’affrontare gli attaccanti più pericolosi che, se giochi nell’Inter, sei abituato ad affrontare anche tutti i giorni, durante gli allenamenti... ".
Anche Julio Cesar ha la sensazione che l’Inter possa allungare ulteriormente in classifica nei prossimi turni di campionato?
"Speriamo. Ora diventa importante ripartire bene, riprendere subito il nostro rapporto privilegiato con la vittoria. La vittoria è come un amico che non devi mai dimenticare, che devi riconoscere sempre, dal quale devi farti riconoscere subito; quindi, onestamente, credo che la gara più difficile sia proprio la prima del nuovo anno, quella contro il Cagliari".
Intanto, però, tutti parlano di come riprendere l’Inter perché anche l’Inter può cadere...
"E’ giusto che parlino così, perché siamo noi la capolista...".
Dica la verità, pensa già un po’ al Manchester United?
"No, pensiamo solo a ricominciare bene sabato. La Champions oggi ancora lontana. Ora vogliamo fare bene in campionato e in coppa Italia perché il nostro gruppo ha imparato a vincere tutto quello per cui si gioca, ha preso il gusto del successo passo dopo passo. Quando sarà, penseremo al Manchester United. Sarà un grande avversario, ma è giusto così".
Ma quando sarà l’ora temerà di più Cristiano Ronaldo o Rooney?
"Oggi dico Acquafresca.... e non scherzo. Un portiere deve sempre concentrarsi sul prossimo avversario. Poi penseremo a tutto il Manchester United, perché è una squadra che non sa andare in gol solo con Cristiano o con Rooney, ce ne sono tanti altri...".
Apriamo il cassetto dei sogni: c’è una Champions League vinta ai calci rigori con l’ultima parata di Julio... Contro chi?
"Se capiterà, sarebbe bello vincere la Champions nei tempi regolamentari. Senza problemi, da portiere disoccupato senza neppure il voto in pagella. Così avrò più energie per festeggiare...".
Nicola Cecere

Calcio, basket e spinning
Adriano fa gli straordinari



Prima la seduta con i compagni di squadra, poi il lavoro supplementare con il preparatore Bisciotti in palestra: l'Imperatore suda per riconquistare la fiducia. Basterà?

Adriano Leite Ribeiro, 26 anni, è nato a Rio de Janeiro. Ansa
Adriano Leite Ribeiro, 26 anni, è nato a Rio de Janeiro. Ansa
MILANO, 6 gennaio 2009 - Solo ad allenarsi. Per riconquistare la fiducia, ammesso che non sia troppo tardi. Adriano si è sottoposto a una sessione straordinaria di allenamento nell'ultimo giorno di ritiro ad Appiano Gentile. Dopo aver lavorato con la squadra al coperto (basket, esercitazioni con e senza palla, partite senza sosta) altri 45 minuti di spinning in palestra per il brasiliano, sotto gli occhi del preparatore Bisciotti. Almeno sul piano della volontà quindi, l'Imperatore è intenzionato a fare sul serio, ma l'ultima parola sulla sua vicenda la dirà il mercato. "Penso che resterà con noi - ha detto Josè Mourinho a Sky Sport 24 -. Come abbiamo già detto, ci sembra logico e giusto arrivare sino al termine della stagione con questo gruppo. Adriano sta lavorando bene e, se tutto andrà bene, giocherà in una delle prossime tre partite".
IBRA OK- Chiuso sotto la neve il ciclo di lavoro alla Pinetina con un brindisi per festeggiare il 44esimo compleanno del d.t. Branca, i nerazzurri si ritroveranno domani mattina per preparare il ritorno in campo contro il Cagliari (sabato sera alle 20.30). Nessun problema per Ibrahimovic e Rivas, che ieri si erano allenati a parte.
A CENA - Dopo quattro giorni di ritiro, l'Inter si è ritrovata ieri sera nel locale argentino "El Gaucho", di proprietà del capitano, Javier Zanetti. Una cena alla quale hanno partecipato cinquanta persone e tra queste anche il presidente, Massimo Moratti. "È stata un'idea dei calciatori - ha detto Mourinho -. Dopo quattro giorni di ritiro, per loro era importante fare qualcosa di diverso, come per una sera non mangiare nel ristorante dell'hotel. È stata una bella cena di famiglia. Come ho già detto - ha proseguito il tecnico che ha parlato al termine della cena - la mia aspettativa è che la squadra migliori. Stiamo lavorando bene, perché siamo felici di stare insieme e perché il nostro obiettivo, durante questo periodo, è prepararci per migliorare ancora nelle prestazioni e nei risultati, per il campionato e per la Champions. La sosta ha fatto bene, per 'staccare' un po', per stare con la famiglia, ma in questi giorni siamo tornati in campo, abbiamo lavorato bene, l'infermeria è vuota, sono tutti a disposizione e tutti stanno facendo un buon lavoro".
gasport

La neve costringe i nerazzurri al coperto

6 gennaio 2009 - Chiusura del ritiro invernale con 30 centimentri di neve ad Appiano Gentile. I nerazzurri sono stati costretti a svolgere l'ultima seduta al coperto. Il lavoro della squadra non ha così subito interruzioni ed è stato comunque prolungato e intenso. In vista del primo impegno del 2009 nell'anticipo serale con il Cagliari, Mourinho e il resto dello staff tecnico hanno organizzato una seduta a gruppi per permettere a tutti i nerazzurri di svolgere, contemporaneamente, lo stesso tipo di lavoro: riscaldamento, partitine a basket, esercitazioni specifiche su percorsi brevi con e senza palla, partitine senza sosta. Si sono allenati regolarmente con i compagni Anche Ibrahimovic e Rivas, che ieri mattina avevano svolto una programmata seduta specifica.

da sportmediaset.it

Inter, un piano per Milito

Via Adriano: e Jo può andare al Genoa


Adriano in cambio di Jo: e il brasiliano del Manchester City subito dirottato a Genova insieme a Balotelli, un altro giocatore (probabilmente un giovanissimo come Santon o Bolzoni) e un cospicuo pacchetto di milioni. E' il piano dell'Inter per arrivare subito a Diego Milito, vero, unico e immediato oggetto del desiderio nerazzurro. Il progetto Drogba si sposta invece a giugno, quando potrebbe arrivare ad Appiano anche Ebouè.

Ma andiamo con ordine. A dispetto della cortina fumogena alzata anche lunedì dal responsabile dell'area tecnica Lele Oriali, l'Inter ha l'esigenza, innanzitutto, di cedere l'Imperatore, ormai corpo estraneo alla squadra e alla società. L'occasione Manchester City giunge a puntino: Jo non è mai stato un giocatore presente sul taccuino di Branca e Mourinho, ma è apprezzato, giovane, di buon livello tecnico e già provvisto di una solida esperienza internazionale. Lo scambio dei cartellini dei due brasiliani consentirebbe a entrambi i club di liberarsi di un problema (Jo ha giocato solo 7 gare quest'anno ed è infuriato con il tecnico Hughes) e di evitare una falla nel bilancio, visto che anche Jo è stato pagato dal City qualcosa come 18 milioni di euro. Minusvalenze evitate, insomma, e via due elementi ormai inutilizzati o, come nel caso di Adriano, inutilizzabili.

L'ex CSKA Mosca, a questo punto, potrebbe immediatamente diventare la chiave per scardinare definitivamente la resistenza di Preziosi su Milito. Il presidente del Genoa, oltre a chiedere un assegno immediatamente incassabile da 20 milioni, esige come contropartita tecnica Balotelli e, soprattutto, un altro attaccante che abbia le caratteristiche tecniche perfette per riempire il buco -o meglio, la voragine- lasciata aperta dal "Principe". Ai rossoblu piacerebbe Acquafresca, ma l'Inter, per assecondare la richiesta, sarebbe poi costretta a un complicato domino di attaccanti: quale contropartita per il Cagliari? Il ritorno di Suazo? E il Benfica? Ecco quindi che un giocatore delle qualità e del valore (anche economico) di Jo potrebbe risultare una buona controproposta per i liguri, che avrebbero sicuramente il prestito di SuperMario (Preziosi lo chiede addirittura fino al 2010) e, come ulteriore benefit, quello di uno dei giovani gioielli nerazzurri: Santon, in questo senso, è l'elemento più appetito. Quello interista, in definitiva, è un bouquet che, calcolatrice alla mano, il Genoa e i genoani non possono permettersi di snobbare. E visto il soggetto in causa, mai come in questo caso è giusto parlare di offerta "principesca".

Andrea Saronni

6 gennaio 2009

Adriano fa gli straordinari

Per l'Imperatore supplemento di lavoro

L'abbondante nevicata caduta su Appiano Gentile ha costretto la banda nerazzurra a concentrare il lavoro di giornata in palestra. Niente amichevole con la Primavera, come programmato, ma esercizi e partitelle in spazi ovviamente ridotti. Adriano, con i compagni già sotto la doccia, ha prolungato la sua sessione di 45 minuti buoni con una seduta di spinning. Con i compagni anche Ibrahimovic e Rivas, ormai completamente recuperato.

da corriere.it

Sportlunedì

Per tutti i gusti

Milito pezzo forte, Moratti non si svena Sorprese: Ivanovic in viola, Mattioni alla Juve

Riparazione

Mercoledì si apre il mercato d’inverno Gli obiettivi delle squadre per risolvere i problemi più evidenti

Tentazioni

Soldi in giro ce ne sono pochi ma la crisi aguzza la fantasia delle società Non mancano i nomi da copertina

ROMA - Soldi in giro ce ne sono pochi, ma la crisi aguzza l’ingegno e scatena la fantasia. Sarà, come al solito, il mercato dei prestiti e degli scambi, dei pagherò, delle dilazioni, degli investimenti. Ma i nomi da copertina non mancano: Diego Milito, Adriano, Giampaolo Pazzini, persino Balotelli. Attaccanti in vetrina e, più o meno, legati fra loro da uno strano destino. Ma non mancano neppure i difensori: Angeleri e Rivas, Da Costa e Mattioni, soprattutto Juan Maldonado e Ivanovic. Ce ne sono per tutti i gusti e per tutte le occasioni: i fluidificanti Pasqual e Dossena, i centrocampisti Dubarbier, Battaglia, Barrientos e Edinho. È il mercato di gennaio, quello che un tempo si chiamava di riparazione e andava in scena a novembre. È più frenetico e meno ragionato di quello estivo. Forse, per questo, persino più accattivante. Serve a coprire le falle, a sistemare le magagne, ad aggiustare gli organici. Ma può essere proiettato sul futuro.

Ieri sul carrozzone è salito un nuovo protagonista: Lukas Podolski, attaccante del Bayern Monaco e della nazionale tedesca. Si sapeva che a giugno avrebbe fatto le valigie, ma i bavaresi, attraverso il general manager Uli Hoeness, sono pronti a cederlo subito. Fatto anche il prezzo: 10 milioni. La Roma, ora come ora, non può fare altro che lasciare campo libero al Tottenham e al Manchester City, ma soprattutto al Colonia. Poco male, a fine stagione Spalletti avrà Floccari dell’Atalanta per 8 milioni.

Restiamo a gennaio. Il pezzo forte è Milito. Ma Preziosi non lo molla e Moratti non intende svenarsi. «Sarà un tormentone sino alla fine», l’amaro commento di Gasperini. Il d.t. nerazzurro Branca insiste e Mourinho lo farà nel momento in cui se ne andrà Adriano. Dopo l’ultimo ritardo, il destino di quello che una volta era chiamato Imperatore è segnato. Sarà ceduto: in Europa e non in Brasile. Possibilmente a titolo definitivo. Ma chi avrà il coraggio di scommettere su un giocatore che in campionato ha segnato sette reti in due anni e mezzo? In ogni caso all’Inter serve un centravanti di sfondamento: se non è oggi Milito, sarà a giugno Drogba.

Il destino delle punte è un labirinto di possibilità e combinazioni: Balotelli piace alle genovesi ed è un pallino di Mihajlovic. Pazzini, in attesa di capire le mosse del Genoa, mette in fila le pretendenti: Udinese, Palermo (insieme al fluidificante Pasqual), Sampdoria e Bologna, sino all’Everton e al West Ham. Prezzo: otto milioni almeno. Quattro per la metà. La Viola, su indicazione di Prandelli, sfoltisce la rosa: oltre a Pazzini e Pasqual se ne andranno Semioli, Papa Waigo e due difensori: Mazuch (Anderlecht) e Da Costa. Quest’ultimo doveva andare alla Juve, ma la trattativa s’è raffreddata perché i bianconeri vogliono scambiarlo con Almiron, che a Firenze c’è già, ma in prestito. Tante cessioni e un acquisto in difesa per giugno: Zapata dell’Udinese è difficile, il nome buono potrebbe essere il serbo Ivanovic del Chelsea. La sorpresa sarebbe acquistarlo subito. Anche il Milan vuole un difensore, un esterno secondo l’identikit preparato da Galliani: Dossena e Pasqual i nomi, ma in Brasile prende vigore la candidatura dell’ennesimo brasiliano Juan Maldonado, 26 anni, del Flamengo: costa sette milioni e lo sponsorizza Leonardo. I rossoneri, prima di muoversi, vogliono valutare le condizioni di Nesta che tornerà da Miami il 14 gennaio. Anche alla Juve sono in posizione d’attesa. In Inghilterra scrivono che i bianconeri sono interessati a Owen, in realtà se non arriverà Da Costa dalla Fiorentina potrebbero prendere l’esterno difensivo Felipe Mattioni del Gremio per quattro milioni.

Capitolo centrocampo. Marino boccia l’argentino Barrientos del San Lorenzo per il Napoli, il Lecce punta il brasiliano Edinho (ex capitano di Pato nell’Internacional di Porto Alegre), la Lazio pensa agli argentini Dubarbier del Cluj e Battaglia del Boca Juniors. E un argentino potrebbe arrivare all’Inter: il vice Maicon potrebbe essere Marcos Angeleri dell’Estudiantes. In teoria si svincola a giugno, in pratica il suo club gli può prolungare unilateralmente il contratto sino al 2010. Perciò va pagato. E Moratti, come per Milito, non ha voglia di aprire il portafoglio.

Alessandro Bocci
05 gennaio 2009(ultima modifica: 06 gennaio 2009)

da calciomercato.com

Branca ammette 'Si lavora per vedere se c'è qualcosa di utile'

16:19 del 06 gennaio
Foto Grazia Neri/Mimmo Ferraro Marco Branca dt dell'Inter, il giorno del suo 44mo compleanno tiene basso il profilo sulla possibilitò di nuovi arrivi ma ammette che gli occhi sono ben aperti. "Si sta lavorando per vedere se c'è qualcosa di molto utile per noi - spiega a Inter Channel - Io lavoro solo per guardare, tutti i tipi di giocatori, ma non c'è nessuna trattativa e nessuna voglia di fare qualcosa. I nostri calciatori possono stare tranquilli, dobbiamo solo continuare a lavorare bene come in questi giorni, e come negli ultimi 3-4 anni, per far sì che questa stagione possa essere, se possibile, uguale o più soddisfacente delle precedenti". E sulla possibili partenze "L'Inter fondamentalmente prima ascolta, poi ci pensa e dopo, se è d'accordo, decide. Questo perchè ha il dovere di essere competitiva su tutti fronti e, quando fa delle scelte a giugno, le attua condividendole con i calciatori che accettano le condizioni prima e che sanno che c'è la possibilità anche di essere meno utilizzati. Proprio un paio di giorni fa - continua Branca - parlavo con Mourinho, il quale durante la sua conferenza di presentazione tracciò delle linee generali riguardo al numero di calciatori che secondo lui era utile avere durante la stagione per far giocare tutti molto e avere meno problemi. Anche se poi è chiaro che, se sono tutti ottimi professionisti come da noi, si possono avere problemi comunque. Ecco, negli ultimi mesi, il tecnico si è reso conto, cosa che noi già sapevamo, che con lo stress che c'è nel nostro calcio e le tante partite che si giocano tra campionato, coppa e nazionali, ci possono essere una media di 4-5 giocatori non disponibili per mese. Quindi, forse, il numero giusto non è di 28-29 effettivi, ma potrebbe essere di 26-27 come negli ultimi anni. E comunque considerando che abbiamo dei giovani in rosa".

da www.raisport.rai.it

06-01-2009 12:58

Inter: agente Adriano, rimarra'

Il brasiliano ha ancora 18 mesi, dal Chelsea nessun contatto

MILANO, 6 GEN -'C'e' una novita',Adriano rimarra' all'Inter per l'anno e mezzo del suo contratto'.Cosi' il suo agente Gilmar Rinaldi:'Sta bene e si allena'.'Questa decisione - aggiunge - non e' stata mai in discussione. In Italia abbiamo deciso esattamente questo'. Finora, ha detto, in realta' non si e' 'mai fatto vivo nessuno del Chelsea e finche' non si faranno avanti fare ipotesi e' inutile. Nel calcio non ci sono se, si parla di cose certe. Ne parleremo ma per ora non si e' presentato nessuno'.



da tiscali.it


Inter: Mourinho 'Adriano? Penso che rimarra''

'Adriano – ha dichiarato Mourinho - sta lavorando bene e potrebbe essere presente in una delle prossime tre partite'. Il tecnico nerazzurro, ai microfoni di Sky, ha aggiunto: 'Avete visto che ho parlato con lui solo per cinque secondi. Non ho detto niente di speciale. Penso che rimarra'. L'intenzione e' quella di finire la stagione con lo stesso gruppo'.

Mourinho si mostra particolarmente ottimista: 'Mi aspetto di trovare dopo la sosta una squadra migliore. Siamo tutti felici di lavorare insieme su aspetti che pensiamo fondamentali per la serie A e anche per la Champions. Inoltre abbiamo finalmente svuotato l'infermeria. I giocatori sono tutti a disposizione. Siamo pronti a riprendere'.

Inter: straordinari per Adriano

Il ritiro invernale dell'Inter, a causa della fitta nevicata, si e' chiuso ad Appiano Gentile con un allenamento indoor. Il riscaldamento dei campi e il generoso impegno profuso da una ventina di addetti non si sono rivelati sufficienti per ripulire completamente i circa 30 centimetri di neve che ricoprivano il terreno di gioco della tribunetta sito all'interno del centro sportivo Angelo Moratti.

Lo staff tecnico e quello dei preparatori hanno ovviato all'inconveniente organizzando una seduta a gruppi nella struttura indoor che ha consentito a tutti i nerazzurri di svolgere, contemporaneamente, lo stesso tipo di lavoro: riscaldamento, partitine a basket, esercitazioni specifiche su percorsi brevi con e senza palla, partitine senza sosta.

All'allenamento hanno preso parte anche Ibrahimovic e Rivas che ieri mattina avevano svolto una programmata seduta specifica. Adriano, dopo aver svolto l'allenamento con il resto della la squadra, ha sostenuto in palestra con il preparatore Biscotti un'intensa seduta di spinning.

© Datasport

da corrieredellosport.it

Inter, straordinari per Adriano

Per il brasiliano seduta con la squadra e poi 45' di spinning supplementare in palestra

Inter, straordinari per Adriano

APPIANO GENTILE, 6 gennaio - Tanta neve sul ritiro dell'Inter. Circa 30 centimetri hanno infatti coperto il centro sportivo di Appiano, costringendo i nerazzurri a svolgere l'ultima seduta al coperto. Il lavoro della squadra non ha così subito interruzioni ed è stato comunque prolungato e intenso. In vista del primo impegno del 2009 nell'anticipo serale con il Cagliari, Mourinho e il resto dello staff tecnico hanno organizzato una seduta a gruppi per permettere a tutti i nerazzurri di svolgere, contemporaneamente, lo stesso tipo di lavoro: riscaldamento, partitine a basket, esercitazioni specifiche su percorsi brevi con e senza palla, partitine 'senza sosta'. Si sono allenati regolarmente con i compagni Anche Ibrahimovic e Rivas, che ieri mattina avevano svolto una programmata seduta specifica.

ADRIANO, SURPLUS DI LAVORO - Adriano ha fatto gli straordinari: si è prima allenato con la squadra e poi, per 45 minuti, ha svolto in palestra con il preparatore Bisciotti una intensa seduta di spinning. Gli allenamenti si sono quindi conclusi con un brindisi per festeggiare il 44esimo compleanno del dt Branca. Chiuso il ritiro, domani l'Inter riprenderà al mattino.

Tevez, il precario chiama l'Inter: Sono sul mercato

L'Apache stufo della sua situazione: «Se arriva una squadra e mi of­fre un quinquennale, firmo subito»

Carlitos Tevez© Grazia Neri

ROMA, 6 gennaio - Ora basta con la vita da precario, seppure di lusso. Carlitos Tevez vuole chiarezza sul suo futuro e a Radio del Plata si lascia andare: «Se arriva una squadra e mi of­fre un contratto per 5 anni, firmo immediatamente. Ho bisogno di tranquillità». L'argentino è in scadenza a fine giugno con il Manchester United ma è in una situazione particolare: il suo cartellino è di proprietà della Media Sports Investment (MSI), che lo ha prestato ai Red Devils.

DELUSO DAL MAN UTD - «Il mio desiderio è quello di rimane­re - afferma l'Apache - ma nessuno si è fatto avanti e mi dà fastidio che si prenda in giro la gente soste­nendo il contrario (il riferimento è a Fer­guson che nei giorni scorsi aveva detto che un'offerta era già stata fatta, ndr). Il Man­chester sa che se intende trattenermi de­ve pagare. Se resto, voglio che tutti siano soddisfatti». Il suo cartellino costa venti milioni di euro. Tevez ha quasi 25 anni, 47 presenze e 16 gol con la maglia dello United ed è presenza fissa nell'Argentina di Maradona.

"di solito non metto i commenti degli avversari sull'Inter ma quando è troppo è troppo ..... CANNAVARO NON SEI IL MIO CAPITANO E MAI LO SARAI"

Cannavaro: «Ibra? "Massacrato" per trofei vinti»

«Quando giocavamo alla Juve, mi diceva: "Hai vinto lo scudetto a 30 anni grazie a me". Dopo io ho vinto tutto»

Fabio Cannavaro, difensore del Real Madrid© LaPresse

ROMA, 6 gennaio -
«IBRA, TI HO MASSACRATO» - Infine anche una frecciata tra il serio e il faceto all'ex compagno di squadra Zlatan Ibrahimovic, attaccante dell'Inter: «Per ora, se vuole vedere il Pallone d'oro, deve venire a vederlo a casa mia, che l'ho vinto nel 2006 - la sua provocazione - Quando giocavamo alla Juve, mi diceva: "Hai vinto lo scudetto a 30 anni grazie a me, prima non avevi vinto nulla". Poi, dopo che ci siamo divisi, lui è andato all'Inter e io al Real, ho vinto un Mondiale, un Pallone d'oro, e due scudetti: l'ho massacrato!».

da ilgiornale.it

martedì 06 gennaio 2009, 12:07

L'agente di Adriano: "Resta all'inter fino al 2010"



Milano - Nuovo capitolo del "tormentone Adriano". A quanto pare il brasiliano resterà all'Inter ancora per un anno e mezzo. Ossia, questa stagione e la prossima. A dirlo non è la società nerazzurra ma l'agente del giocatore, Gilmar Rinaldi: "C’è una novità, ossia che lui rimarrà all’Inter ancora per un anno e mezzo del suo contratto. Questa decisione non è stata mai in discussione. Sono già stato in Italia e abbiamo deciso esattamente questo". "Non si è mai fatto vivo nessuno del Chelsea - ha spiegato Rinaldi a Calciomercato.com -. Finché non si faranno avanti, è inutile fare ipotesi".

La volontà del giocatore "Nel calcio non ci sono se aggiunge Rinaldi -. Si parla di cose certe. Se succederà, ne parleremo ma, al momento, non si è presentato nessuno e la volontà di Adriano è di rimanere un altro anno e mezzo nell’Inter e terminare il contratto". Rinaldi ha poi aggiunto che "Adriano al momento sta molto bene, ho parlato pochi giorni fa con lui e si sente bene, è tranquillo e si sta allenando. L’unico vero problema adesso per lui è il freddo".

da lastampa.it

6/1/2009 (9:8) - MERCATO

L'Inter ci ripensa: "Adriano resta"


Oriali: «Noi vogliamo tenerlo».
Il procuratore: «In nerazzurro
fino al 2010, inutile fare ipotesi»
MILANO
I tifosi nerazzurri sognano Drogba o Milito, considerata la rottura con Adriano, ma il consulente di mercato dell’Inter Gabriele Oriali stoppa facili entusiasmi: «Credo proprio che non faremo niente sul mercato, perchè la volontà del tecnico e della società è quella di continuare con il gruppo che abbiamo».

Siamo solo all’inizio della sessione invernale del mercato, e quindi c’è ancora un mese di tempo perchè le cose cambino. Ma su Adriano (per il quale nelle ultime ore si era parlato di una trattativa con il Mancity per lo scambio con il sudamericano Jo) le intenzioni della società sembrerebbero essere mutate: «L’intenzione è quella di tenerlo - spiega Oriali intervistato da Sky - dipende esclusivamente da lui. Sa quello che deve fare e come ci si deve comportare, il mese di gennaio è molto lungo, c’è tempo per tutto, ma non è detto che se ne vada». Del resto i dirigenti dell’Inter non possono e non vogliono svalutare neanche a parole un patrimonio che resta comunque rilevante: è chiaro che l’Inter non ha nessuna intenzione di regalarlo, ma è chiaro che Adriano non può più restare se non si comporta da serio professionista.

Anche Gilmar Rinaldi, agente di Adriano, conferma che il brasiliano non si muoverà dall’Inter: «C’è una novità, ossia che lui rimarrà all’Inter ancora per un anno e mezzo del suo contratto. Questa decisione non è stata mai in discussione. Sono già stato in Italia e abbiamo deciso esattamente questo». «Non si è mai fatto vivo nessuno del Chelsea - ha spiegato Rinaldi a Calciomercato.com -. Finchè non si faranno avanti, è inutile fare ipotesi. Nel calcio non ci sono se. Si parla di cose certe. Se succederà, ne parleremo ma, al momento, non si è presentato nessuno e la volontà di Adriano è di rimanere un altro anno e mezzo nell’Inter e terminare il contratto». Rinaldi ha poi aggiunto che «Adriano al momento sta molto bene, ho parlato pochi giorni fa con lui e si sente bene, è tranquillo e si sta allenando. L’unico vero problema adesso per lui è il freddo».

Il presidente del Genoa Preziosi ha confermato intanto che c’è stato un contatto tra Inter e Genoa per Milito, mentre fino ad oggi i dirigenti di palazzo Durini avevano evitato ogni dichiarazione sull’attaccante argentino. Ma è di nuovo Lele Oriali a smontare ogni ipotesi di trasferimento dell’argentino in nerazzurro: «È un grandissimo giocatore che noi abbiamo trattato qualche anno fa - ammette - ma al momento siamo contenti di quelli che abbiamo e quasi sicuramente non interverremo sul mercato di gennaio». Del resto l’esborso estivo in sede di mercato è stato significativo, nonostante la squadra arrivasse dal secondo tricolore consecutivo, con 40 milioni di euro investiti per Mancini e Quaresma che per ora non hanno dato il riscontro sperato.

Proprio per questo motivo è difficile che il presidente Massimo Moratti accetti di mettere mano al portafogli per staccare un assegno di circa 30 milioni di euro. Piuttosto, l’Inter ha messo sul piatto i prestiti di tre giocatori da scegliere tra Balotelli, Crespo, Burdisso e Rivas, più l’intero cartellino di Obinna. Ed eventualmente ha lasciato intendere che a giugno sarebbe disponibile a cedere Acquafresca. Chi potrebbe sbloccare la situazione è Amantino Mancini. Il brasiliano, che non trova spazio con Mourinho, potrebbe essere ceduto al Real Madrid per una cifra attorno ai 12 milioni di euro. E questi soldi sarebbero girati subito alla società di Preziosi, che sembra si stia comunque guardando attorno sul mercato attaccanti. A metà gennaio comunque Inter e Genoa si incontreranno per fare il punto della situazione. E le sorprese saranno possibili fino alla chiusura del mercato.

da inter.it

Buon compleanno al dt Marco Branca
Martedì, 06 Gennaio 2009 07:56:02
[FOTO Martedì, 06 Gennaio 2009 07:56:02]

MILANO - Tanti auguri di buon compleanno a Marco Branca, che oggi compie 44 anni essendo nato a Grosseto il 6 gennaio 1965. All'ex attaccante nerazzurro - 70 presenze e 25 gol dal novembre 1995 al gennaio 1998, 17 reti nelle prime 27 gare ufficiali -, oggi direttore tecnico della società, gli auguri di tutta l'Inter e di tutti gli interisti.

Ufficio Stampa


Appiano: seduta indoor, lavoro a gruppi
Martedì, 06 Gennaio 2009 13:13:25
[FOTO Martedì, 06 Gennaio 2009 13:13:25]

APPIANO GENTILE - Allenamento indoor per concludere il ritiro invernale 2009. Stamane, a causa della forti e continue precipitazioni nevose che stanno caratterizzando la festività dell'Epifania in tutto il Nord Italia, la squadra ha svolto un allenamento al coperto. Malgrado il riscaldamento dei campi e il generoso lavoro sin dal primissimo mattino di oltre venti addetti, al centro sportivo "Angelo Moratti" non è infatti stato possibile ripulire completamente il terreno di gioco cosiddetto 'della tribunetta', che pure era stato coperto. Troppo intensa e senza soste la nevicata dell'Epifania. Tuttavia, il lavoro della squadra non ha subito interruzioni ed è stato comunque prolungato e intenso. José Mourinho, lo staff tecnico e quello dei preparatori hanno infatti cambiato rapidamente la 'scaletta', organizzando una seduta a gruppi per permettere a tutti i nerazzurri di svolgere, contemporaneamente, lo stesso tipo di lavoro: riscaldamento, partitine a basket, esercitazioni specifiche su percorsi brevi con e senza palla, partitine 'senza sosta'. Il tutto, appunto, utilizzando la struttura indoor. Anche Zlatan Ibrahimovic e Nelson Rivas, che ieri mattina avevano svolto una programmata seduta specifica, si sono allenati con i compagni. Per Adriano lavoro anche supplementare: prima con la squadra e poi, per 45 minuti, in palestra con Gian Nicola Bisciotti per una intensa seduta di spinning. Al termine dell'ultimo allenamento del ritiro invernale 2009, al quale ha in parte assistito anche l'amministratore delegato e direttore generale Ernesto Paolillo, negli spogliatoi brindisi di buon compleanno con il dt Marco Branca, oggi 44enne.

Ufficio Stampa

Foto: la Befana porta la... neve
Martedì, 06 Gennaio 2009 14:32:34

APPIANO GENTILE - La Befana porta la neve al centro sportivo "Angelo Moratti". Per l'ultimo giorno del ritiro invernale 2009, la squadra di José Mourinho ha trovato nelal sua casa un'atmosfera molto nordica, che tuttavia non ha impedito ai nerazzurri di svolgere una regolare seduta di lavoro, seppur indoor. Ma prima e dopo l'allenamento non sono mancati i giochi da montagna...

Inter.it vi propone, in esclusiva, le immagini dal centro sportivo sotto la neve.

Ufficio Stampa

Foto: tutto l'allenamento indoor
Martedì, 06 Gennaio 2009 15:02:44

APPIANO GENTILE - Dopo e prima dei giochi con la neve, l'allenamento al coperto è stato intenso e organizzato a gruppi, al fine di permettere a tutti i nerazzurri di lavorare con lo stesso ritmo e lo stesso minutaggio. Tutti a disposizione di José Mourinho e, per Adriano, un lavoro supplementare in palestra. Ufficio Stampa

www.inter.it vi propone le immagini in esclusiva della seduta indoor.

Branca: "Il piacere di fare le cose per bene"
Martedì, 06 Gennaio 2009 15:15:48
[FOTO Martedì, 06 Gennaio 2009 15:15:48]

APPIANO GENTILE - Nel giorno del suo 44esimo compleanno, festeggiato insieme con José Mourinho e tutta la squadra, il direttore tecnico Marco Branca ha rilasciato un'intervista a Inter Channel (passaggi sul canale tematico a partire dal pomeriggio e, quindi, nei tg della sera).

Inter.it vi offre la versione integrale di quanto dichiarato dal dt dell'Inter.

Marco Branca, solitamente si dice 'compleanno bagnato compleanno fortunato'... Tanti auguri, allora...
"Bastano quelli... È una giornata particolare, una giornata eccezionale. Posso dire che anche il tempo mi ha festeggiato".

Quarantaquattro anni vissuti nel calcio e per il calcio: quanti da dirigente?
"Siamo nel sesto anno, quindi sono ancor un pulcino (ndr.: sorride)... Sono stati sei anni passati benissimo e credo che abbiamo contribuito a mantenere giovane la mente. Per quanto riguarda il corpo, uno ha quello che gli dà la natura: ho iniziato con il calcio a 6 anni, quindi signfica che ne ho vissuto 38 sul campo. Posso dire di essermi sempre divertito".

In questi sei anni ha lavorato per costruire una squadra invidiata da tutti...
"Il mio compito è quello di essere utile, di mettere a servizio del nostro presidente e dell'Inter quelle che sono le idee e le capacità. Sono contento di essere stato utile e di esserlo ancora".

Scelga due momenti: il suo gol più bello e il suo acquisto migliore...
"Sono cose che non ho mai fatto e non farò mai. Non c'è mai stato un gol più bello dell'altro e non ci sarà mai un acquisto migliore. Li vivo tutti nella stessa maniera: con grande soddisfazione, grande partecipazione e grande concentrazione. Questo perchè, prima di farli, ci pensiamo molto. Tutti quelli che sono qui e tutte le cose fatte prima, e anche tutti quelli che verranno, mi daranno la stessa soddisfazione. Infatti, la più grande soddisfazione da dirigente è quella di mettere nelle condizioni migliori quelli che vengono qui per fare le cose bene con noi".

Un lavoro quotidiano per costruire e cementare un grande gruppo... Ieri ad esempio c'è stata la cena con tutta la squadra e il presidente al ristorante di Javier Zanetti...
"Negli ultimi anni si è sviluppata una certa distanza tra il calcio giocato e quello raccontato dagli altri. Per quanto riguarda il mercato, ai nostri tifosi dico che loro hanno potuto sperimentare che, negli ultimi anni, abbiamo fatto un cinque per cento di tutto quello che è stato detto o scritto. Senza voler illudere nessuno, per primi noi stessi, perchè poi c'erano situazioni che non potevano essere evitate o superate. Per riprendere quello che stavo dicendo, il calcio raccontato dagli altri, negli ultimi anni, è poco calcio. Invece quello vero è molto simile negli ultimi 50 anni. Un gruppo si costruisce quasi sempre con i soliti valori e le solite cose, come la cena di ieri sera, che la squadra sceglie spontaneamente di fare. Sono tutti segnali di convinzione".

Il fatto di avere una squadra forte lo si capisce anche da queste cose?
"Si evince dalla convinzione e dal piacere con le quali si fanno le cose. Come è successo in questo mini ritiro al freddo senza andare da nessuna parte... L'anno prossimo magari potremmo scegliere qualcosa di diverso, ma è importante la convinzione di fare le cose bene perchè si ha l'obiettivo di stare bene fisicamente nella seconda parte di stagione, che diventa decisiva. Tutte le partite per noi sono decisive, siamo arrivati a metà stagione molto bene come negli ultimi anni, e questo attesta una grande continuità e una grande attenzione nella gestione in generale da parte di tutti quelli che lavorano all'Inter. Di questo voglio ringraziare tutti personalmente. Noi dobbiamo semplicemente continuare così per il piacere di fare le cose bene per noi, cose che sono poi condivise dai nostri tifosi".

Oggi qualche quotidiano scrive che all'estero si compra di più nel calciomercato e che in Italia si fanno solo scambi: è d'accordo?
"Non possiamo nascondere l'esistenza di una crisi economica mondiale, deve esserci anche un'attenzione mondiale sulle cose che si fanno. Sotto il punto di vista sportivo non credo ci possano essere delle grandi cose, se non qualche anticipo di operazioni future oppure movimenti per un impellente bisogno da parte di qualcuno per infortuni o rendimenti palesemente insufficenti. Ma questa, sinceramente, è un po' la linea degli ultimi anni. È chiaro che il nostro mercato differisce da quello inglese, specialmente quello interno, perchè tra di loro spendono molto di più che da noi. Si danno delle valutazioni di molti milioni di pound per giocatori abbastanza normali. Ma lì c'è un discorso diverso".

Tutti, Moratti, Mourinho, Oriali e anche lei, nelle ultime ore avete dichiarato che il gruppo dell'Inter merita di rimanere unito sino alla fine della stagione. Se però qualcuno dovesse bussare alla porta del suo ufficio perchè poco utilizzato e desideroso di giocare di più?
"L'Inter fondamentalmente prima ascolta, poi ci pensa, dopo, se è d'accordo, decide. Questo perchè l'Inter ha il dovere di essere competitiva su tutti fronti e, quando fa delle scelte a giugno, le fa condividendole con i calciatori che accettano le condizioni prima e che sanno poi che c'è la possibilità anche di essere meno utilizzati. Proprio un paio di giorni fa parlavo con Mourinho, il quale durante la sua conferenza di presentazione tracciò delle linee generali riguardo al numero di calciatori che, a suo parere, era utile avere durante la stagione per far giocare tutti molto e avere meno problemi di gestione. Anche se poi è chiaro che, se sono tutti ottimi professionisti come da noi, si possono non avere problemi comunque. Ecco, negli ultimi mesi, il tecnico si è reso conto, cosa che noi già sapevamo un pochino, che con lo stress che c'è nel nostro calcio e le tante partite che si giocano tra campionato, coppa e nazionali, ci possono essere una media di 4-5 giocatori non disponibili per mese. Quindi, forse, il numero giusto di una 'rosa' non è di 28-29 effettivi, ma potrebbe essere di 26-27 come negli ultimi anni. E comunque consideriamo che abbiamo dei giovani in rosa".

Allora, Branca, tanti auguri di buon compleanno e buon lavoro per l'anno prossimo..
"Si sta lavorando per vedere se c'è qualcosa di molto utile per noi. Io lavoro solo per guardare tutti i tipi di giocatori, ma non c'è nessuna trattativa e nessuna voglia di fare qualcosa. I nostri calciatori possono stare tranquilli, dobbiamo solo continuare a lavorare bene come in questi giorni, e come negli ultimi 3-4 anni, affinchè questa stagione possa essere, se possibile, uguale o ancora più soddisfacente delle precedenti".

Ufficio Stampa




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